Mezz’ora chiuso nel bagagliaio: «Estorsione e sequestro». Due ventenni in carcere

Hanno chiuso nell’auto un coetaneo per debiti di droga. La giudice convalida l’arresto, scoppiano in lacrime

SAN DONA’. Hanno detto di avanzare dei soldi da lui e di averlo invitato a salire in macchina, per chiarire: senza spingerlo, né costringerlo. Che in auto ci era salito volontariamente.

Solo che “in macchina” si sarebbe tradotto - è l’accusa - in chiuso dentro il bagagliaio: mezz’ora di paura. Così quando il ventenne sandonatese è stato liberato, è andato dritto dai carabinieri, facendo finire in cella di suoi due “rapitori”, con la doppia pesantissima accusa di sequestro di persona ed estorsione che ha mosso loro il pubblico ministero Stefano Buccini.

Accuse che, ieri, hanno retto al primo vaglio della giudice per le indagini preliminari Claudia Gualtieri, chiamata a convalidare l’arresto dei due giovani: Marina Klejdi, 21enne cittadina albanese, e Francesco Simeoni, 28 anni, di origini brasiliane. Al termine dell’interrogatorio di garanzia, la giudice disposto che i due restino in carcere, in attesa che la storia si chiarisca. E alla lettura della decisione, sono scoppiati in lacrime parenti, amici e giovani arrestati, che probabilmente si aspettavano di poter tornare a casa. Ma così non è stato e, per ora, le accuse restano pesanti.

Secondo una prima ricostruzione da parte dei carabinieri di San Donà - che hanno raccolto la testimonianza della (presunta) vittima - a far da scenario all’episodio violento sarebbero stati i 150 euro che la coppia pretendeva dal giovane per liberarlo. Il corrispettivo di dieci dosi di marijuana che lui avrebbe acquistato e non pagato: così sarebbe scattata la reazione. Bloccare il ventenne per farsi consegnare i soldi.

I due giovani hanno cercato di discolparsi, di raccontare di non aver costretto il ragazzo con forza nell’auto: ma pensare che una persona sia salita volontariamente nel bagagliaio di un’automobile deve essere parso elemento eccessivo all’accusa, anche se la vicenda si è risolta in mezzora e senza ulteriori violenze fisiche. A difendere i due giovani, gli avvocati Luisa Gatto e Francesco Franchini.

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