Metti gli anziani in una «Villa fiorita»

SPINEA. Spinea ha la sua casa di riposo: 120 posti letto al Villaggio dei Fiori pronti alla consegna. Mercoledì entreranno i primi anziani nella struttura di via Murano, vicino al centro Antares, denominata Villa Fiorita. Una giornata che il sindaco Silvano Checchin ha definito «storica» per la città, che attendeva da decenni una sua residenza per anziani (Rsa). Villa Fiorita ospiterà 120 anziani non autosufficienti e darà lavoro, una volta a regime, a 90 operatori. A realizzare la struttura è stata la società Welfare Italia, già proprietaria di 12 strutture in tutto il Nordest, mentre ad amministrarla sarà la cooperativa Codess, che gestisce già 900 posti letto per anziani. Una struttura all’avanguardia anche dal punto di vista energetico: pannelli fotovoltaici, lampade ad alta efficienza, impianto geotermico per ricavare energia dal sottosuolo. Un investimento che rientrerà in minori costi di utenze nell’arco di sette anni, consentendo un risparmio fino a 50 mila euro l’anno. Sul fronte rette le tariffe saranno inizialmente tra le più basse del territorio: 48 euro per gli ospiti a regime convenzionato, 65 per i privati.
È stato definito «cittadella della salute» il polo che oltre alla Rsa ospiterà anche il nuovo distretto sanitario, la farmacia comunale, un centro diurno per anziani da 15 posti e ambulatori medici, oltre a una decina di alloggi per anziani parzialmente autosufficienti. Seimila metri quadrati di strutture tutte dedicate alla sanità e all’assistenza, in quattro nuclei che saranno terminati entro l’anno prossimo, col completamento del secondo lotto. Complessivamente l’intervento costerà 25 milioni di euro. «Ora l’impegno è tutto proiettato affinché l’aumentata disponibilità di posti letto sia affiancata anche da un aumento delle impegnative». Torna sul tema del finanziamento il direttore generale dell’Asl 13 Arturo Orsini, che sottolinea per la seconda volta in pochi giorni il problema del sottofinanziamento dell’Asl di Mirano e Dolo: «Abbiamo la quota più bassa del Veneto, non basta aumentare le disponibilità, bisogna permettere alle famiglie di inserire i propri anziani senza chiedere loro di sborsare troppi soldi». Per Checchin «nasce un polo sanitario e sociale in grado di far sistema, concentrando in un unico luogo tutti i servizi essenziali». «Vogliamo aprire la struttura anche alle associazioni di volontariato che vorranno collaborare nel rendere più accogliente questa struttura», afferma invece Luca Omodei, direttore generale di Codess. (f.d.g.)
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