Mette a segno un furto con il bracciale elettronico
VENEZIA. Uscito dal carcere con l’obbligo di usare il braccialetto elettronico non perde il vizio di rubare e mentre va al Sert, dove è in cura, s’infila in un’abitazione e compie un furto. Alex Tiozzo, 23 anni, nuovamente denunciato dai carabinieri, finisce ai domiciliari: il gip lo lascia fuori dal carcere sempre con l’obbligo di utilizzare il braccialetto elettronico. L’unica differenza di prima: non ha più il permesso per recarsi al Sert. In questo momento deve rispondere di 17 furti.
Tiozzo finisce nei guai, le prime volte, quando ha poco meno di vent’anni. Ruba per procurarsi lo stupefacente di cui fa uso. Il suo è un crescendo di furti. Viene arrestato e finisce in carcere alcune volte. Seguono le condanne. L’ultima volta esce di prigione nel maggio dello scorso anno. Da quel momento torna però a rubare, stando alle indagini dei poliziotti del commissariato di San Marco. E non una volta, ma bensì diciassette volte. Tanti sono i furti in casa, negli alberghi e nei negozi che i poliziotti gli attribuiscono e anche con prove inconfutabili. Risalgono a lui grazie alle impronte che lascia un po’ ovunque, al telefono che abbandona in un posto perché gli cade e si rompe e lui scappa, oppure perché viene ripreso dai sistemi i videosorveglianza che si trovano nei pressi degli obiettivi che sceglie, di volta in volta, di colpire. Altre volte vende la refurtiva in oro e preziosi a vari “compro oro”. Insomma non sono indizi ma prove. Si tratta di 17 colpi che il giovane commette in sette mesi e per un valore complessivo di diverse decine di migliaia di euro.
Nel frattempo per altri tre colpi avvenuti in precedenza, scoperti sempre dagli agenti del commissariato, viene denunciato e alla richiesta di metterlo in carcere da parte del pm, il gip dispone per lui l’obbligo di rimanere in casa e con il braccialetto elettronico. Ottiene, però, la possibilità di recarsi al Sert per curarsi.
Purtroppo rubare è più forte di lui. E una mattina, mentre si reca al Sert dove è in cura, s’imbatte in un’abitazione con la finestra al primo piano aperta e s’infila dentro. Arraffa quel che trova e scappa.
I derubati si rivolgono ai carabinieri della compagnia di San Zaccaria. I militari in poche settimane risolvono il caso e il pm che conduce le indagini chiede una nuova ordinanza e la misura cautelare in carcere per lui.
Finisce invece che il gip emette una nuova ordinanza di arresti domiciliari, con l’uso del braccialetto elettronico. Ma a differenza di prima gli toglie la possibilità di recarsi al Sert per curarsi.
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