Metrò regionale, la luce in fondo al tunnel. A febbraio riaprono i cantieri alla Gazzera

In fase di assegnazione la gara da 1,5 milioni di euro per il sottopasso che collegherà via Gazzera Alta con via Brendole
Cantiere FFMR della Gazzera, via Gazzera Alta
Cantiere FFMR della Gazzera, via Gazzera Alta

MESTRE. Per la gara da 1 milione e mezzo di euro, quella relativa alla ultimazione del sottopasso stradale che da via Gazzera Alta collegherà a via Brendole, si attende solo dall’ufficio gare e contratti del Comune l’ufficializzazione del nome dell’azienda aggiudicataria tra le tre ammesse. Ed è oramai questione di giorni.

E dopo una gara andata a vuoto, in Comune è stata affidata la gara da poco più di 160 mila euro per risolvere le interferenze di una linea elettrica di Terna che intralcia i lavori della Gazzera. Cantieri al via da febbraio 2019 per riavviare i lavori delle fermate del metrò regionale di Gazzera e via Olimpia. Due incompiute con lavori fermi da più di due anni dopo le vicissitudini del consorzio Kostruttiva e dell’impresa Cotau che aveva preso in mano i lavori per poi fermarsi dopo qualche mese.

Ricominciano a sperare i cittadini di via Gazzera Alta e Bassa e di via Olimpia che convivono da tempo con i cantieri in abbandono e confidavano nelle due fermate del treno per una rigenerazione anche economica. La promessa di riavviare i lavori era il frutto di un accordo tra Regione Veneto, Comune di Venezia, Rfi e Veneto Strade e ora si vedono i primi atti concreti del Comune.

Nuovi marciapiedi della fermata Gazzera, la sistemazione delle fognature, i collegamenti viari con via Trento, via della Montagnola, via Porto Rose e soprattutto la realizzazione del sottopasso viario da via Brendole alla Castellana con una nuova rotatoria e ancora nuovi accessi Veritas, impianti di illuminazione e barriere acustiche, interventi sulle vasche di sollevamento delle acque e pure gli interventi sulle linee elettriche di Enel in via Gazzera Alta (intervento appaltato, dopo una gara a vuoto, alla Tecnoelectra Srl di Camposampiero, in provincia di Padova).

Il primo passo è ovviamente la pulizia di cantieri che sono da mesi in abbandono come abbiamo documentato nei mesi scorsi con i nostri servizi. Nelle scorse settimane la giunta comunale aveva stanziato 40 mila euro per la ditta delle manutenzioni, la Ecis, per lo svuotamento dei sottopassi allagati dall’acqua piovana. Merito anche delle proteste dei residenti. A questi primi cantieri deve fare seguito il secondo lotto di lavori del valore di 3 milioni di 265 mila per i quali è già stato emesso il decreto di spesa della Regione Veneto.

Gli altri cantieri

Si tratta, come dicevamo, di un primo passo perché sono necessari 14 milioni di euro per portare a termine i due cantieri “infiniti”, delle due fermate Sfmr della Gazzera e di via Olimpia. Di questi, 12 milioni fanno parte di un accordo regionale che coinvolge oltre al Comune di Venezia anche Rfi (per le lavorazioni ferroviarie) e Veneto Strade, mentre altri 2 milioni arrivano da un contributo comunale per il completamento delle due fermate e della viabilità di collegamento ed è da queste somme, derivanti dal Patto per Venezia, che sono arrivati i soldi per bandire il primo lotto di lavori viari da parte del Comune di Venezia. Rfi è chaiamata a completare le opere ferroviarie delle due fermate del treno cadenzato, progetto che a Mestre arranca da sempre, nonostante i milioni di euro finora investiti dalla Regione Veneto. Rfi e Veneto Strade, secondo il cronoprogramma dell’assessore De Berti, devono avviare i cantieri il prossimo anno.

Linea per l’aeroporto

A queste due incompiute si dovrà collegare in futuro anche il progetto della bretella ferroviaria fino all’aeroporto Marco Polo di Tessera. Collegamento atteso per il 2025 ( con cantieri al via tra 2019-2020) con una bretella a cappio che scende dalla linea ferroviaria Venezia-Trieste, all’altezza di Dese, verso l’aeroporto. È tra le opere strategiche che gli industriali veneti richiedono al nuovo governo giallo verde.

Spesa stimata in circa 400 milioni di euro, finanziato con 14 milioni dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, messo a punto, con la consulenza di eAmbiente srl, società veneziana di “advisoring” ambientale ed energetico rispettando il protocollo europeo Envision, dalla società italiana di ingegneria e costruzioni, Italferr spa (gruppo Ferrovie dello Stato) che sarà anche stazione appaltante e avrà la direzione dei lavori. —




 

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