Metalmeccanici aumenti e tutele «Ma attenzione alla paga globale»

Nuovo contratto per le diecimila tute blu del Veneziano Il sindacato: «Passo in avanti contro lo sfruttamento»
MARGHERA 15/04/2005 Ponte della Liberta' corteo operai metalmeccanici (C) Bertolin Matteo richiesto da FAVARATO MARGHERA 15/04/2005 Ponte della Liberta_ corteo operai metalmeccanici
MARGHERA 15/04/2005 Ponte della Liberta' corteo operai metalmeccanici (C) Bertolin Matteo richiesto da FAVARATO MARGHERA 15/04/2005 Ponte della Liberta_ corteo operai metalmeccanici



Una svolta per oltre diecimila metalmeccanici veneziani. Il nuovo contratto di lavoro (per il comparto industria), salutato con soddisfazione dai sindacati, prevede aumenti in busta paga, clausole sociali per gli appalti pubblici e la riforma dell’inquadramento, attesa dal 1973. Un risultato storico, quest’ultimo, che prevede l’eliminazione del primo livello e l’inquadramento al livello più alto. Tradotto, significa salari più corposi e maggiori garanzie contrattuali.

Una vittoria a tutela, soprattutto, dei lavoratori meno qualificati. Ma che – come mettono in guardia i sindacati – rischia di non risolvere nodi e criticità dei subappalti e del sottobosco di piccole aziende dove, come dimostrano le recenti indagini della Procura di Venezia su Fincantieri, proliferano pratiche illegali come la «paga globale». E cioè una paga arbitraria, alle spalle di dipendenti per la maggior parte stranieri di origini bengalesi, imposta dal datore e senza indennità legate a infortuni, ferie, malattie, tredicesima.

Nei giorni scorsi si sono concluse le trattative tra Federmeccanica e Assista (per la parte imprenditoriale), e Cgil, Cisl e Uil per la firma del nuovo contratto di lavoro. Tra gli aspetti principali, l'accordo conferma i 200 euro all'anno di flexible benefit, prevede l'innalzamento della percentuale per il fondo previdenziale Cometa al 2,2% dal 2022 (limitatamente agli under 35).

Rafforzato, inoltre, il versante del contratto su relazioni industriali, diritti di informazione, confronto e partecipazione, diritto soggettivo alla formazione. L’aumento salariale previsto è di 112 euro lordi, una misura ben al di là delle aspettative e più del doppio rispetto all’indice Ipca sull’inflazione (54 euro). Introdotte anche norme sulla violenza di genere, sullo smart working e sulla clausola sociale negli appalti pubblici.

Quest’ultimo punto prevede, ad esempio, che le aziende pubbliche che applichino il contratto metalmeccanico (ad esempio, le manutenzioni negli ospedali) si facciano carico di assumere i dipendenti di una precedente azienda vincitrice di un bando nel caso in cui il lavoro sia affidato a una seconda azienda. «Ora il nostro auspicio», spiega Michele Valentini (segretario Fiom-Cgil della provincia di Venezia), «è che si arrivi a una clausola sociale simile anche per gli appalti privati».

Infine, come anticipato, uno degli aspetti centrali del nuovo accordo riguarda la storica riforma dell'inquadramento con l'eliminazione del primo livello. «Una riforma significativa: dal 1973 ad oggi il mondo è andato avanti e le competenze dei lavoratori si sono moltiplicate. Ma anche una ricaduta positiva per il territorio» spiega Stefano Boschini (segretario regionale Fim-Cisl), «penso ad esempio alle imprese in appalto a Fincantieri dove è concentrato il grosso del primo livello, che scomparirà dal prossimo giugno. Dal 1973 ad oggi, il mondo è andato avanti». «Eliminazione primo livello e aumento dei minimi» mette però in guardia Valentini, «rischiano di essere inficiati per la stragrande maggioranza dei lavoratori dei subappalti da pratiche illegali e subdole in uso ad esempio in Fincantieri, come è stato evidenziato dalle recenti indagini. Su questo, invitiamo anche le aziende a fare massima attenzione su come vengono usati i subappalti e su come vengono pagati i lavoratori». —

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