Metà città per salvare il Forte di San Felice
CHIOGGIA. Impegno dell’amministrazione comunale per acquisire il Forte San Felice il prima possibile. Lo ha assicurato il vicesindaco Marco Veronese giovedì in Consiglio comunale dove sono state consegnate simbolicamente le 25.122 firme raccolte dal comitato che hanno permesso di raggiungere il nono posto nella classifica nazionale dei Luoghi del cuore del Fai (Fondo ambiente italiano).
Il presidente del comitato Erminio Boscolo Bibi ha ricordato l’importanza del recupero veloce del Forte che sta cadendo a pezzi per riconsegnarlo alla città e alla fruizione pubblica magari anche in chiave turistica. «Oltre metà città ha firmato per salvare il Forte», ricorda Bibi, «persone di ogni età e di ogni ceto sociale. Due anni fa avevamo già raggiunto un traguardo importante con oltre 18.000 firme, questa volta poteva anche andar male trattandosi di una ripetizione invece abbiamo superato le 25.000 sottoscrizioni segno che la città vuole il recupero di un bene storico e ambientale».
Nella seduta di giovedì andava in discussione anche una mozione presentata da tutti i capigruppo che andava nella stessa direzione, approvata all’unanimità.
«Le strade per acquisire il Forte», spiega Veronese, «sono due: il federalismo demaniale e la permuta diretta con la Marina militare. Questa seconda strada è la più celere. A settembre quando abbiamo incontrato l’ammiraglio Camerini abbiamo trovato grande disponibilità. Nei giorni scorsi sono stato a La Spezia e ho incontrato il nuovo ammiraglio Lazio responsabile del Nord e Centro Italia. Ho trovato uguale disponibilità. Da parte nostra ci sarà il massimo impegno per acquisire il Forte e restituirlo alla città».
Una volta acquisito il Forte (offrendo in cambio alla Marina un luogo per ospitare la reggenza ai fari che oggi si trova dentro il compendio, ndr), si porrà il problema di trovare le risorse per il grosso intervento di restauro e successivamente quello della gestione.
«Il buon piazzamento al concorso Luoghi del cuore», spiega Bibi, «sarà un valido aiuto per recuperare parte delle risorse necessarie. A giorni uscirà il bando del Fondo Ambiente Italiana per accedere a finanziamenti, pur modesti, per progetti di intervento nei siti che si sono classificati nel censimento. Un’occasione da non perdere e che non ci deve trovare impreparati. Si riuniscano attorno a un tavolo tutti gli enti coinvolti per decidere subito come procedere». (e.b.a.)
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