Mestre, Zls in commissione, è polemica. I Verdi: «Trofeo di parte»

Il Governo, lo scorso dicembre, non ha accolto l’emendamento veneto in cui si chiedeva un finanziamento di 250 milioni per il Nord

Maria Ducoli
Il municipio di Mestre, dove si è svolta la commissione
Il municipio di Mestre, dove si è svolta la commissione

Le Zls, zone logistiche semplificate, sono arrivate in commissione consiliare ma, dopo il confronto con i rappresentanti di Confindustria, non è mancata la polemica. Ad esprimere il malumore è il consigliere dei Verdi, Gianfranco Bettin. «Abbiamo assistito al rozzo tentativo propagandistico della maggioranza di destra, in particolare a opera del capogruppo fucsia e del vicesindaco, di trasformare in trofeo di parte quella che è un’impresa comune, della città tutta, che ha visto lo sforzo congiunto di tutte le parti politiche e sociali, a cominciare dalla scelta di ribadire la vocazione industriale di Porto Marghera» ha commentato. 

«Questa deformazione settaria è anche probabilmente all’origine del fatto che la maggioranza di destra del parlamento ha bocciato le richieste di potenziare i finanziamenti alla nostra Zls sia del senatore Martella, sia della stessa Regione Veneto, con l’assessore Marcato, come pure ha bocciato il rifinanziamento adeguato della Legge speciale per Venezia». 

Il finanziamento

Il giorno prima, un evento nella sede di Marghera di Confindustria Veneto Est aveva un focus proprio sulle Zls.  In quella sede, l’assessore alle attività produttive del Veneto, Roberto Marcato, aveva puntato  il dito contro la decisione di Roma: «Per il Nord, i 250 milioni che chiedevamo per le Zls, da spalmare su un triennio, non c’erano, ma al Sud sono stati dati 2,2 miliardi. Un atteggiamento miope, se il Nord è messo nelle condizioni di correre, ne beneficia l’intero Paese» aveva ribadito.  La Finanziaria ha, così riconfermato gli 80 milioni di euro, pochi per rilanciare l’economia veneta in un momento così complesso, con lo spettro dei dazi e le tensioni geopolitiche. 

Per Bettin, la responsabilità è anche politica: «La maggioranza di Brugnaro è incapace di rappresentare la città unitariamente sia localmente che a livello nazionale ed europeo e questo danneggia Venezia gravemente sia sul piano della credibilità politica sia sul piano dei finanziamenti necessari».

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