Mestre, svastiche e insulti sul pulmino Anffas usato dai disabili
MESTRE. Svastiche sul pulmino dei disabili. Imbrattato anche con simboli fallici, croci celtiche e bestemmie e scritte offensive e simboli nazisti il pulmino dell’Anffas di Mestre, l’associazione dei familiari che si prende cura delle persone disabili.
In particolare, nel parcheggio esterno della scuola Spallanzani, dove ha sede l’associazione, è stato preso di mira il Ducato a nove posti usato dai giovani del progetto Girasole tanto che ieri mattina, per trasportare i ragazzi nei laboratori, è stata usata l’auto privata della presidente dell’associazione, Graziella Lazzari.
La scoperta è stata fatta mercoledì mattina, non a caso dopo la notte di Halloween. Già l’anno scorso il pulmino era stato preso di mira, in quell’occasione con uova e farina. In questo caso gli autori si sono spinti oltre, coprendo di scritte e simboli tutta la carrozzeria del mezzo, compresa la targa.
«Chi ha agito non si rende conto che in questo modo ha colpito persone che non possono difendersi», spiega la presidente di Anffas, Graziella Lazzari, «per disegnare delle svastiche su un pulmino dei disabili bisogna essere mentalmente disturbati, oppure non rendersi proprio conto di quello che si sta facendo, e in questo caso siamo di fronte a ragazzi ai quali nessuno è riuscito a trasmettere dei valori morali, non so cosa sia peggio».
Le bombolette dei vandali, oltre al mezzo dell’Anffas, hanno colpito anche le vicine campane della raccolta differenziata, con alcuni simboli satanici, come ad esempio il numero “666”, il numero del diavolo. Ieri i responsabili dell’associazione hanno presentato denuncia alle forze dell’ordine ma, anche per l’assenza di telecamere in zona, è difficile che qualcuno possa riuscire a individuare gli autori delle scritte. Tra l’altro il mezzo era stato revisionato e sistemato da poche settimane. Già in passato l’associazione aveva chiesto al Comune di installare le telecamere, proprio per garantire una maggiore sicurezza dell’area, o quanto meno di poter lasciare i mezzi all’interno dell’area scolastica, così da scoraggiare gli atti vandalici. «Un appello che rinnoviamo, tanto più dopo quello che è accaduto».
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