Nuova stazione di Mestre, nodo cronoprogramma. Brugnaro: «Una risposta al degrado»
Il sindaco inserisce l’opera nel progetto di rigenerazione insieme alla questura e all’ex Umberto I. Un cantiere da 146 milioni di euro che unirà Mestre a Marghera. Sarà completata nel 2030
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Quattro contendenti per realizzare la nuova stazione ferroviaria di Mestre, trasformando la “più brutta d’Italia” in un moderno hub «di riconnessione urbana e mobilità sostenibile».
Un cantiere che vale 146 milioni di euro complessivi. Occorre ora capire i tempi della assegnazione della gara da parte di Rfi per la progettazione finale e poi l’esecuzione lavori, con un accordo quadro di 5 anni.
Nel 2030 ci si attende una nuova stazione, moderna, con una passerella ciclopedonale che passerà sopra i binari della stazione, larga 31 metri e lunga 100. Riunirà Mestre a Marghera, superando la storica divisione.
E darà il via definitivo a progetti dei privati che già adesso scalpitano, almeno lato Marghera, per partire.
«La nuova stazione sarà una delle più grandi e belle d’Italia», ci ha detto ieri il sindaco Luigi Brugnaro. Pronto a partire è la Cediv Spa con il progetto previsto nell’area Salini, tra via Ulloa, il quartiere Cita e l’asse di viale Paolucci a Marghera.
Due torri da 80 metri, che diverranno albergo o studentato, un garage multi-piano, altri edifici residenziali e spazi per gli uffici e un parco pubblico. Un investimento di 100-110 milioni di euro messo a punto dallo studio londinese Grimshaw e dallo studio veneziano H&A. Cediv Spa (Salini costruttori Spa) attende che Comune e Rfi arrivino ad un accordo sulle aree su cui scenderà il ponte lato Marghera che confina con i loro futuri edifici.
E attende l’approvazione delle urbanizzazioni. Intanto per tutta la primavera 2025 proseguono le bonifiche belliche e ambientali.
Lato Mestre, in viale Stazione, maggiori incertezze.
Si attende Sistemi Urbani (gruppo Fs) per la cessione del fabbricato attiguo all’ex palazzo delle Poste (acquistato da Michael Kluge): aree da demolire e dove, sulla carta, si possono realizzare altre due torri alte 100 metri.
Il sindaco, ospite di Forza Italia all’hotel Bologna per un dibattito sul tema sicurezza, evidenzia il valore della operazione ai fini della rigenerazione.«Finalmente il bando Rfi arriva alla assegnazione dopo le incertezze causa l’aumento dei costi dei materiali».
E aggiunge: «Rilevante per la città è anche la nuova questura di Marghera e la trasformazione dell’ex Umberto I come tanti altri progetti cittadini». E l’assessore Michele Zuin. «La nuova stazione è rigenerazione urbana anti-degrado, sul modello di Barcellona: riqualificare interi quartieri e renderli più sicuri con attività e servizi».
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