Mestre, sigilli alla sala scommesse Bets Sas, contestata dai residenti

Troppo vicina a chiesa e asilo, "luoghi sensibili": i vigili urbani hanno chiuso l'esercizio di via Mestrina
La Polizia Locale ha provveduto oggi alla chiusura della sala giochi di via Mestrina 87/A aperta dalla ditta “Bet Sas” lo scorso 26 maggio, malgrado le difformità con il regolamento comunale. Gli agenti del Servizio Attività Produttive hanno eseguito il provvedimento dopo aver verificato che la sala giochi rimaneva aperta nonostante la diffida all’esercizio dell’attività di sala scommesse emanato dal Settore Sportello Unico Commercio. Scaduti i 30 giorni previsti dalla legge per l'ottemperanza oggi si è proceduto alla chiusura dell'esercizio con l'apposizione dei sigilli. Lo scorso 26 maggio la ditta Mestrina Bet Sas aveva aperto al civico 87/A la sala scommesse sulla base di una licenza rilasciata dalla Questura, “ai soli fini di pubblica sicurezza”, ma in difformità dal Regolamento comunale che prevede come l'apertura delle sale giochi sia possibile, in linea con quanto stabilito dalla normativa regionale, solo in locali che distano almeno 500 metri, dai luoghi definiti sensibili quali chiese, scuole, impianti sportivi. Difformità di cui la ditta era già stata informata sia dal Comune di Venezia, in sede dei lavori edilizi, sia dalla Questura al rilascio dell'autorizzazione. L’Amministrazione comunale è subito intervenuta a seguito dell'apertura della sala giochi, segnalata con preoccupazione anche dai residenti nell’area circostante per l'impatto negativo che tale attività può avere in un'area nelle cui vicinanze insistono luoghi sensibili come la chiesa parrocchiale, scuole e o asili nido. Gli uffici dello Sportello Unico Commercio hanno quindi emanato la diffida all'esercizio con l'obbligo di chiusura entro 30 giorni dall'emanazione del provvedimento. Oggi, alla scadenza dei 30 giorni, verificata l'inottemperanza, è così avvenuta l'immediato blocco dell’attività. “La chiusura tempestiva della sala giochi di via Mestrina conferma come il Regolamento approvato dal Consiglio Comunale sia uno dei più severi in Italia – è il commento dell’assessore alla coesione sociale Simone Venturini – Su questo tema l'Amministrazione Brugnaro sta facendo scuola e giurisprudenza in tutta Italia. Grazie all’adozione di questo regolamento sono state chiuse una serie di sale giochi non autorizzate e si è impedita un proliferazione di attività come questa, che negli ultimi anni stava assumendo una dimensione preoccupante per la salute dei cittadini. Un impegno concreto contro la ludopatia”. Il fenomeno di nuove aperture, e successive chiusure da parte dell'Amministrazione comunale, di sale giochi in zone vietate non dovrebbe più ripetersi, grazie ad una circolare del Ministero dell’Interno che ha previsto come la Questura non possa più rilasciare le autorizzazioni “ai soli fini di pubblica sicurezza e fatto salvo il rispetto degli altri requisiti”, ma dovrà chiedere preventivamente al Comune il rispetto dei Regolamenti in riferimento alle distanze.
La Polizia Locale ha provveduto oggi alla chiusura della sala giochi di via Mestrina 87/A aperta dalla ditta “Bet Sas” lo scorso 26 maggio, malgrado le difformità con il regolamento comunale. Gli agenti del Servizio Attività Produttive hanno eseguito il provvedimento dopo aver verificato che la sala giochi rimaneva aperta nonostante la diffida all’esercizio dell’attività di sala scommesse emanato dal Settore Sportello Unico Commercio. Scaduti i 30 giorni previsti dalla legge per l'ottemperanza oggi si è proceduto alla chiusura dell'esercizio con l'apposizione dei sigilli. Lo scorso 26 maggio la ditta Mestrina Bet Sas aveva aperto al civico 87/A la sala scommesse sulla base di una licenza rilasciata dalla Questura, “ai soli fini di pubblica sicurezza”, ma in difformità dal Regolamento comunale che prevede come l'apertura delle sale giochi sia possibile, in linea con quanto stabilito dalla normativa regionale, solo in locali che distano almeno 500 metri, dai luoghi definiti sensibili quali chiese, scuole, impianti sportivi. Difformità di cui la ditta era già stata informata sia dal Comune di Venezia, in sede dei lavori edilizi, sia dalla Questura al rilascio dell'autorizzazione. L’Amministrazione comunale è subito intervenuta a seguito dell'apertura della sala giochi, segnalata con preoccupazione anche dai residenti nell’area circostante per l'impatto negativo che tale attività può avere in un'area nelle cui vicinanze insistono luoghi sensibili come la chiesa parrocchiale, scuole e o asili nido. Gli uffici dello Sportello Unico Commercio hanno quindi emanato la diffida all'esercizio con l'obbligo di chiusura entro 30 giorni dall'emanazione del provvedimento. Oggi, alla scadenza dei 30 giorni, verificata l'inottemperanza, è così avvenuta l'immediato blocco dell’attività. “La chiusura tempestiva della sala giochi di via Mestrina conferma come il Regolamento approvato dal Consiglio Comunale sia uno dei più severi in Italia – è il commento dell’assessore alla coesione sociale Simone Venturini – Su questo tema l'Amministrazione Brugnaro sta facendo scuola e giurisprudenza in tutta Italia. Grazie all’adozione di questo regolamento sono state chiuse una serie di sale giochi non autorizzate e si è impedita un proliferazione di attività come questa, che negli ultimi anni stava assumendo una dimensione preoccupante per la salute dei cittadini. Un impegno concreto contro la ludopatia”. Il fenomeno di nuove aperture, e successive chiusure da parte dell'Amministrazione comunale, di sale giochi in zone vietate non dovrebbe più ripetersi, grazie ad una circolare del Ministero dell’Interno che ha previsto come la Questura non possa più rilasciare le autorizzazioni “ai soli fini di pubblica sicurezza e fatto salvo il rispetto degli altri requisiti”, ma dovrà chiedere preventivamente al Comune il rispetto dei Regolamenti in riferimento alle distanze.

MESTRE. Sigilli alla sala giochi di via Mestrina 87/A aperta dalla ditta “Bet Sas” lo scorso 26 maggio, chiusa dalla Polizia locale per le difformità con il regolamento comunale.

Lo Sportello attività produttive ne aveva ordinato la chiusura, ma i titolari non avevano provveduto e, coì, sono intervenuti i vigili.

"Gli agenti del Servizio Attività Produttive hanno eseguito il provvedimento dopo aver verificato che la sala giochi rimaneva aperta nonostante la diffida all’esercizio dell’attività di sala scommesse emanato dal Settore Sportello Unico Commercio", scrive il Comune, in una nota, "scaduti i 30 giorni previsti dalla legge per l'ottemperanza oggi si è proceduto alla chiusura dell'esercizio con l'apposizione dei sigilli".

La chiusura, dopo un mese di attività.

La Polizia Locale ha provveduto oggi alla chiusura della sala giochi di via Mestrina 87/A
La Polizia Locale ha provveduto oggi alla chiusura della sala giochi di via Mestrina 87/A


"Lo scorso 26 maggio la ditta Mestrina Bet Sas aveva aperto al civico 87/A la sala scommesse sulla base di una licenza rilasciata dalla Questura, ai soli fini di pubblica sicurezza”, ricostruisce il Comune, "ma in difformità dal Regolamento comunale che prevede come l'apertura delle sale giochi sia possibile, in linea con quanto stabilito dalla normativa regionale, solo in locali che distano almeno 500 metri, dai luoghi definiti sensibili quali chiese, scuole, impianti sportivi. Difformità di cui la ditta era già stata informata sia dal Comune di Venezia, in sede dei lavori edilizi, sia dalla Questura al rilascio dell'autorizzazione".

L’Amministrazione comunale è subito intervenuta anche in seguito alle segnalazioni dei residenti preoccupati per l'impatto negativo che tal attività può avere in un'area nelle cui vicinanze insistono luoghi sensibili come la chiesa parrocchiale, scuole e o asili nido.

“La chiusura tempestiva della sala giochi di via Mestrina conferma come il Regolamento approvato dal Consiglio Comunale sia uno dei più severi in Italia – è il commento dell’assessore alla Coesione sociale Simone Venturini – su questo tema l'Amministrazione Brugnaro sta facendo scuola e giurisprudenza in tutta Italia. Grazie all’adozione di questo regolamento sono state chiuse una serie di sale giochi non autorizzate e si è impedita un proliferazione di attività come questa, che negli ultimi anni stava assumendo una dimensione preoccupante per la salute dei cittadini. Un impegno concreto contro la ludopatia”.

Una circolare del Ministero dell’Interno ha ora previsto come la Questura non possa più rilasciare le autorizzazioni “ai soli fini di pubblica sicurezza e fatto salvo il rispetto degli altri requisiti”, ma dovrà chiedere preventivamente al Comune il rispetto dei Regolamenti in riferimento alle distanze.

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