Mestre sempre più città verticale sette progetti per 160 milioni

Protagonisti dello sviluppo la residenza universitaria di Ca’ Foscari e gli 80 metri della Hybrid Tower passando per la darsena Dec, le torri nell’area dell’ex mercato ortofrutticolo, i nuovi ostelli e hotel
Di Mitia Chiarin
Foto Agenzia Candussi/ Chiarin/ Mestre, via Torino angolo via Ca’ Marcello/ Sopralluogo con gli assessori comunali alla Hybrid Tower
Foto Agenzia Candussi/ Chiarin/ Mestre, via Torino angolo via Ca’ Marcello/ Sopralluogo con gli assessori comunali alla Hybrid Tower

Sette progetti sono ad uno stato avanzato per lo sviluppo in verticale tra la fine di via Torino e la stazione ferroviaria dove la residenza e il ricettivo la stanno facendo da padroni.

Motore di una spinta edilizia, tra le poche percepibili in questo periodo di forte crisi nell’area centrale di Mestre, è stata l’università Ca’ Foscari che in via Torino ha aperto il campus di Scienze Ambientali e si prepara a gennaio 2017 a depositare al Ministero dell’Istruzione il progetto esecutivo della nuova residenza universitaria (142 posti letto) a ridosso della rotatoria alla fine di via Torino. Per l’estate è prevista la gara per la realizzazione del complesso. Arrivata l’università, la strada del business di Mestre si è animata di progetti e ha contagiato anche la degradata via Ca’ Marcello, oggi terreno di conquista sul fronte ricettivo di gruppi che parlano straniero, tedesco e austriaco, con investimenti che sfiorano i 100 milioni di euro e che arrivano a 160 se si comprendono altri interventi (vedi articolo a fianco).

Cifra che comprende anche i 17 milioni serviti per costruire la Hybrid Tower, la più alta torre di Mestre con i suoi quasi 80 metri, che viene aperta ai primi di novembre con l’inaugurazione dell’area ristorazione (ristorante giapponese Aki e Cocktails Lab, al 17° e 18° piano). E che conterrà anche mini appartamenti turistici da affittare, oltre che uffici.

Dalla terrazza della torre costruita da Francesco Fracasso, proprietario della Cervet, si può facilmente immaginare la città che lungo l’asta tra via Torino e la stazione si trasforma, portandosi dietro anche progetti pubblici come la fermata Sfmr di Porto Marghera (7 milioni e mezzo di investimento, cofinanziata da Ferrovie per 3,8 milioni e in attesa di contributi dal Fondo Periferie).

Abbiamo provato a sintetizzare i più avanzati con una mappa e una sequenza di foto. Non mancano le incognite. Parliamo delle torri al posto dell’ex mercato ortofrutticolo ceduto dal Comune alla Venice Campus, del gruppo Mantovani. Torri dove è previsto l’arrivo di residenza, direzionale e una quota di commerciale ma di cui da mesi non si sa nulla, causa la crisi del gruppo Mantovani. In viale Ancona, altri si fanno avanti. La darsena Dec punta a riqualificarsi: è di questi giorni il via libera del Comune al progetto per una torre di 45 metri per residenza, uffici e un pianoterra di servizi alla darsena, approvata dalla giunta comunale. La Municipalità di Mestre scalpita: il via libera è arrivato prima di chiedere il parere del Municipio. L’ultima parola spetta al consiglio comunale.

In via Ca’ Marcello, quasi di fronte al palazzo dei sindacati, si lavora di gran lena per l’ostello della A&0 che prende il posto dell’ex Vempa (320 stanze attese per Pasqua 2017). In via Piave, il Plaza aprirà ad aprile 2017 un altro ostello, di alto livello: il Posh hotel (150 stanze) è già in fase avanzata.

Di fronte all’ex Vempa sui terreni ex Demont è in corso la bonifica da ordigni bellici: la austriaca Mtk, che ha acquisito i terreni all’asta, investirà 70 milioni per quattro edifici di dieci piani per complessive 1.800 nuove stanze. Due alberghi a cinque stelle, un ostello, un apart-hotel vedranno la luce presto: il fondo tedesco attende a breve dal Comune il permesso a costruire con l’obiettivo di aprire le strutture ricettive per settembre 2018, dopo 24 mesi di lavoro.

Anche in via Trento ci sono progetti in stato avanzato: l’albergo in via Trento, di fronte ai binari oggi chiusi di via Giustizia, dove la Pancin Sas intende costruire 130 stanze. Anche qui i privati sono in attesa dei permessi del Comune.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia