Mestre, rubato pc portatile con segreti militari a ingegnere americano

Allarme per un portatile sparito, il professionista lavora per Boeing nella divisione aerei militari della Nato. Un tablet trovato a casa di un ragazzo assieme a una coltivazione di droga. Ma del pc nessuna traccia
Carlo Mion

MESTRE. Gli rubano lo zaino con all’interno un pc, un iPad e altri oggetti elettronici. Il computer contiene dati sensibili della Boeing, ditta per cui lavora come ingegnere per aerei militari.

Non fa subito denuncia è attraverso il gps sull’iPad collegato all’iphone individua dove si trova il tablet. Interviene la polizia che recupera l’iPad e altri oggetti ma non il pc.

In manette finisce Samuele Berto, 22 anni con piccoli precedenti. Viene arrestato perché gli trovano una serra con tre piante di marijuana e 66 grammi di hashish. Denunciato un suo amico che aveva 11 grammi di marijuana. Mentre il pc contenente i dati su aerei in dotazione alla Nato non si trova. Berto ha patteggiato un anno e sei mesi.

I contenuti per una spystory ci sono tutti: un ingegnere americano che lavora alla costruzione di aerei militari Nato, il furto del suo zaino con il pc che contiene dati sensibili e altri oggetti; si trova tutto tranne il pc.

La storia inizia il 23 aprile quando l’americano di 29 anni, a Venezia per lavoro, viene derubato dello zaino. Lo aveva lasciato all’interno della vettura, senza chiudere a chiave le portiere, presa a nolo è parcheggiata accanto all’albergo dove alloggia in via Ca’ Marcello.

Non denuncia subito quanto gli è successo. Lunedì pomeriggio grazie al sistema gps che collega il suo iPhone all’iPad contenuto nello zaino rubato, scopre dove si trova il tablet. Quest’ultimo è in movimento. L’ingegnere arriva in via Gritti dove si ferma il segnale.

L’americano chiama il 113 e spiega l’accaduto. Arriva una volante. In realtà il segnale indica un’abitazione che si trova all’angolo tra via Gritti e via Verrocchio. I poliziotti riescono a farsi aprire. All’interno c’è Samuele Berto che abita lì e un suo amico. I due sono nervosi. Gli agenti chiedono a Berto se ha oggetti illeciti.

Il giovane consegna un iPad è una Nintendo Switch che l’americano riconosce. Lo stesso Berto dichiara di avere una serra con tre piante di marijuana è tutto l’occorrente per coltivarle e infine consegna un panetto di hashish. Dice di avere trovato i due oggetti elettronici in un parco vicino a casa. Del pc nessuna traccia.

Altra droga viene trovata all’amico che era arrivato nell’abitazione da poco. Ieri mattina Berto ha patteggiato per la droga un anno e sei mesi. A giugno sarà processato per ricettazione.

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