Rider minacciato e rapinato a Mestre, la denuncia: «Nessuno mi ha aiutato»

Giovane di 23 anni aggredito da uno sconosciuto mentre consegna una pizza al Rione Pertini: «Ha preso l’incasso del mio lavoro: prima della Polizia, lo voglio trovare io»

Giacomo Costa
L’interno della pizzeria Apollo alla Bissuola
L’interno della pizzeria Apollo alla Bissuola

 

«Non ho avuto paura per me, vengo da un Paese dove fino a 25 anni fa c’era la guerra, non mi fa paura niente. Però non volevo dargli i soldi: perché li doveva prendere lui? Io faccio due lavori, comincio alle sei del mattino e finisco a mezzanotte, nessuno mi ha mai regalato niente, perché qualcun altro invece può fare quello che vuole?».

Eron ha 23 anni, è originario del Kosovo ed è arrabbiato, più che spaventato (anche se ha scelto un nome di fantasia), e ai poliziotti l’ha pure detto: «Prima di voi, quello lo prendo io». Impiegato come fattorino alla pizzeria Apollo della Bissuola, domenica sera, 10 marzo, è stato vittima di un agguato in piena regola: quando è arrivato sul luogo per la consegna ha trovato ad aspettarlo un uomo armato con una mazza da baseball in alluminio che l’ha minacciato e, alla fine, gli ha strappato via il marsupio con dentro i soldi della giornata, circa 300 euro in contanti.

«La chiamata è arrivata alle 20.20, per via Vian, in rione Pertini. Quando ho raggiunto il posto mi hanno urlato di venire avanti: era un punto buio, isolato, ho fermato il motorino e, mentre tiravo fuori la pizza, mi sono visto di fronte il rapinatore. Gli ho tirato contro il cartone e sono scappato di corsa, fino alla strada principale. Ho incrociato altre persone, ho fermato un’auto, ma non mi ha aiutato nessuno. Poi non ce l’ho più fatta, il casco era pesante e mi toglieva il fiato, l’uomo mi ha raggiunto e ha cominciato a tirare il borsello. Alla fine me l’ha strappato ed è corso via».

Se il 23enne è arrabbiato, i titolari della Apollo sono preoccupati, anche perché non è la prima volta che il copione si ripete identico, in tutto e per tutto: «Tre settimane fa era successa la stessa cosa», spiegano dal bancone della pizzeria, «Abbiamo controllato: stesso numero, stessa via, stessa mazza da baseball. Il rider aggredito era un altro, ma per il resto non è cambiato nulla. E noi abbiamo raccontato tutto alla polizia, gli agenti della questura hanno mostrato delle foto al nostro fattorino e lui è riuscito a identificare il responsabile. Eppure, a distanza di un mese, siamo ancora qui a raccontare una storia identica».

La soluzione, intanto, è drastica: «Purtroppo abbiamo deciso che non serviremo più quella zona di Mestre. Ci dispiace per tutte le persone per bene che abitano al Pertini, ma non possiamo chiedere ai nostri ragazzi di rischiare ogni sera di venire malmenati». Eron è anche più definitivo: «Appena potrò, me ne andrò da qui. È assurdo che chi lavora onestamente abbia la peggio».

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