Mestre, prostituta spogliata e picchiata a sangue
MESTRE. Spogliata, picchiata a sangue e abbandonata sull’argine di un canale di scarico, in una zona appartata e lontana da occhi indiscreti, a due passi dalla tangenziale. Un luogo solitamente frequentato da prostitute, che vi si appartano con i clienti, e da tossicodipendenti. Come mai Maria - nome di fantasia -, prostituta albanese di 24 anni solitamente al lavoro sulle piazzole di sosta del Terraglio sia finita lì, con il volto coperto di sangue, tremante e con le braccia conserte, solo lei lo potrà spiegare, anche se al momento non sembra avere nessuna voglia di parlare, di svelare il nome di chi l’ha ridotta così.
La ragazza è stata ricoverata all’ospedale dell’Angelo di Mestre: è ferita, fortemente provata, ma fortunatamente le sue condizioni non sono gravi. Ha traumi al volto e contusioni in tutto il corpo, ma le lastre non hanno riscontrato fratture. A pensare che la ragazza fosse morta è stato però il ragazzo che, passando in bicicletta, l’ha vista, verso le 7.30, chiamando subito i soccorsi. La ragazza era distesa nell’erba alta - tanto che alcuni ciclisti passanti all’alba non l’avevano notata - a due passi dall’acqua putrida del canale, in una zona verde alla fine di via Gazzera Bassa. È un’area alla quale si accede costeggiando la linea ferroviaria all’altezza del passaggio a livello d’ingresso alla Gazzera e percorrendo un centinaio di metri.
Dopo aver superato l’ultima casa, sulla destra, si raggiunge un ponte, e ci si infila tra i piloni che reggono il traffico della tangenziale. Un’area che - spiegano i pochi residenti che abitano nei paraggi - di notte diventa un far west, con le prostitute che si appartano in auto, in un angolo coperto da un breve filare di alberi. È un percorso che invece, con la luce del sole, è utilizzato da chi si sposta in bicicletta o in motorino tra la Gazzera e la Cipressina - alla rotonda della Castellana - passando alle spalle della piscina e del tennis club di via Olimpia. È qui che ieri mattina sono intervenuti i poliziotti delle volanti, del commissariato di Marghera e della Squadra mobile, con la polizia scientifica per i rilievi.
Ed è proprio alla squadra mobile guidata da Marco Odorisio che spetta il compito di capire che cosa sia successo ieri all’alba, o più probabilmente nella notte. Non solo la ragazza era nuda, ma neppure i suoi vestiti sarebbero stati trovati. È possibile che alle origini del pestaggio ci sia un regolamento di conti nell’ambito del controllo della prostituzione in città, in particolare lungo il Terraglio, ma a picchiare la ragazza potrebbe forse essere stato un cliente dopo aver perso la testa. Ma perché spogliarla? Può essere anche che la ragazza sia stata portata in via Gazzera Bassa in un secondo momento - la strada è comoda anche per chi esce dalla tangenziale - di sicuro da qualcuno che conosceva la zona e sapeva che lì si sarebbe potuto liberare di lei senza essere visto. I poliziotti hanno chiesto ai pochi residenti della zona se avessero visto o sentito qualcosa, ma nessuno sembra essersi accorto di nulla.
«Di notte c’è un via vai legato alla prostituzione», racconta un’anziana le cui finestre distano poche decine di metri dal luogo di ritrovamento della donna. «Ho sentito delle voci, alcune più leggere e altre più distinte, ma nessuna donna urlare, nessun segnale che potesse far pensare a un pestaggio». «Sono passato in bici poco dopo le 7», dice Livio Zornetta, 60 anni, «e non mi sono accorto di nulla. Un’ora dopo sono ripassato per tornare a casa, e c’era già la polizia». Che ora sta cercando di capire chi e perché abbia picchiato la giovane.
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