Mestre, palestre con docce fredde l’ira dei gruppi sportivi

Mestre. Locali inutilizzabili per i cantieri aperti nelle strutture del Morin e del Luzzatti. La Città metropolitana: «I lavori alla fase conclusiva, acqua calda entro il 15»
Luzzatti-Gramsci
Luzzatti-Gramsci

MESTRE. Palestre chiuse, docce con l’acqua fredda e famiglie infuriate. Perché le attività sportive sono iniziate, ma i disagi sono quelli di sempre nelle palestre delle scuole, gestite dalla Città metropolitana, usate anche da molte società sportive. In queste settimane i disagi maggiori sono alle palestre del liceo Morin e dell’istituto Luzzatti-Gramsci entrambe chiuse per lavori, e in una decine di altre palestre del Veneziano, dove negli ultimi mesi sono stati registrati problemi alle caldaie, e l’acqua delle docce è sempre fredda. In questo caso i disagi maggiori riguardano l’istituto tecnico Alberti e il liceo Galilei, entrambi a San Donà di Piave.

Le palestre chiuse. Senza palestra sono soprattutto gli studenti. Ma ad utilizzare le strutture, di pomeriggio e di sera, sono i ragazzi del Leoncino Baket (11 squadre, 180 ragazzi fino ai vent’anni) e della Fenice Junior, associazione sportiva di calcio a 5 con quasi 200 tesserati, e piccoli atleti tra i 5 e i 16 anni. C’è poi anche una squadra di pallavolo, la Simpson Volley. Ma all’avvio degli allenamenti e dei campionati, le società si sono trovate le palestre chiuse. Quella del Morin dal primo settembre al 16 ottobre (anche se i lavori sono in dirittura d’arrivo e potrebbe aprire prima), quella del Luzzatti dal 26 settembre al 6 ottobre. «Così siamo stati costretti a cercare altri spazi», dice Elio Boscolo, dirigente responsabile del gruppo Leoncino, «e a comprimere tutti gli allenamenti all’istituto Volta. Il problema riguarda l’inizio dei campionati, anche se per fortuna la prima gara sarà in trasferta». Problemi analoghi per la Fenice Junior, i cui allenamenti sono stati trasferiti altrove, in parte anche alla palestra dell’Istituto 8 Marzo di Mirano dove però «la situazione non è migliore», spiega il presidente della società, Giuliano Scattolin, «dal momento che ci piove dentro».

Le lettere di protesta. Incalzati dalle proteste di molti genitori, i responsabili delle società hanno deciso di scrivere alla Città metropolitana. «Non troviamo giusto che i lavori siano cominciati con l’inizio dell’anno scolastico e quindi anche dell’anno sportivo», si legge ad esempio nella lettera della Fenice, «e non nel periodo di chiusura estiva della scuola. Questo ci ha costretto in parte a sospendere alcuni allenamenti e a trasferirne altri in strutture private».

Doccia fredda. Senza contare che già nella partita di una settimana fa, quando la palestra del Gramsci era ancora aperta - spiega sempre la lettera - «la squadra avversaria ha fatto scrivere nel referto dell’arbitro la mancanza di acqua calda nelle docce, e questo ci porterà a dover pagare una sanzione che decurteremo dal pagamento dell’affitto per la palestra». A fare la doccia fredda sono gli sportivi che frequentano una decina di altre palestre gestite dalla città metropolitana: i disagi maggiori riguardano gli istituti superiori di San Donà. Caldaie e bollitori da cambiare o da sistemare, con pochi soldi a disposizione dell’ente.

La replica metropolitana. Ci prova Andrea Menin, dirigente a capo del patrimonio edilizio, a cercare di smorzare le polemiche. Ieri ha sentito la ditta incaricata di concludere i lavori, con la sostituzione del pavimento, alla palestra del liceo Morin. «Era un cantiere atteso da tempo», spiega Menin, «e con ogni probabilità entro la metà della prossima settimana il cantiere sarà chiuso». Al Luzzatti invece l’intervento riguarda il rifacimento degli spalti, che verranno ricoperti con materiale ignifugo. L’utilizzo di colle e solventi ha suggerito di chiudere, in via precauzionale, tutta la palestra. Ma perché questi lavori - si chiedono i genitori - non potevano essere fatti d’estate? «I tempi di intervento sono molto ristretti, perché le scuole fino a metà luglio, anche senza lezioni, sono aperte», spiega Menin, «l’appalto di entrambe di Morin e Luzzatti, per 700 mila euro, riguardava anche altre parti degli istituti e ci è sembrato corretto dare precedenza alle aule». Per ciò che riguarda le caldaie, «alla Gazzera, a San Donà e in tutte le altre scuole l’acqua calda arriverà entro il 15 ottobre, quando inizierà la stagione invernale».

©RIPRODUZIONE RISERVATA
 

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia