Mestre, nuovo stadio e palasport: progetti al rallentatore

L’impianto del Venezia calcio a Tessera destinato a slittare a dopo le Comunali del 2020. Ai Pili l’operazione palazzetto perde l’urgenza del requisito legato alla capienza
Interpress/GF.Tagliapietra Venezia. 24.07.2018.- Cˆ Farsetti presentazione del progetto per il nuovo stadio del Venezia FC.Interpress/GF.Tagliapietra Venezia. 24.07.2018.- Cˆ Farsetti presentazione del progetto per il nuovo stadio del Venezia FC. alla presenza del Sindaco Brugraro il Presidente Joe Tacopina il direttore generale Dante Sibilia e lavv.Alessandro Vasta.
Interpress/GF.Tagliapietra Venezia. 24.07.2018.- Cˆ Farsetti presentazione del progetto per il nuovo stadio del Venezia FC.Interpress/GF.Tagliapietra Venezia. 24.07.2018.- Cˆ Farsetti presentazione del progetto per il nuovo stadio del Venezia FC. alla presenza del Sindaco Brugraro il Presidente Joe Tacopina il direttore generale Dante Sibilia e lavv.Alessandro Vasta.

MESTRE. Il Venezia Fc è matematicamente salvo e si tiene stretta la serie B. La Reyer si prepara ai playoff. In attesa di conoscere le sorti delle principali squadre di calcio e basket cittadine, rallentano la marcia i progetti dei nuovi impianti sportivi.

Nuovo stadio a Tessera, nei terreni del quadrante, e nuovo palazzetto ai Pili, nei terreni del «trust» del sindaco, sono progetti attesi da anni, confermati, ma i tempi si dilatano. Al punto che il via ai cantieri si vedrà, per entrambi, dopo le elezioni del 2020 per il nuovo sindaco. Sarà la nuova amministrazione comunale, dopo le elezioni, ad occuparsi di questi progetti da milioni di euro.

Venezia salvo senza playout, Tacopina: Un gran respiro di sollievo


Stadium a Tessera. Dante Scibilia, direttore generale del Venezia di Joe Tacopina, si schernisce. «Ci stiamo concentrando sulla salvezza, tema in questo momento prioritario. Ed è in corso la valutazione di proposte di possibili gestori per l’albergo e l’area retail. Una volta negoziati gli accordi, si potranno valutare con esattezza costi e ricavi dell’operazione per il piano economico finanziario», spiega. In questa fase sono i consulenti a lavorare sui dettagli del progetto da 185 milioni di euro, per uno stadio da 18 mila posti ampliabile fino a 25 mila, comprensivo di albergo e area commerciale. Tra i consulenti al lavoro c’è la Ai Engineering, che ha già partecipato allo sviluppo dello stadio della Juventus. La “vecchia Signora” fa scuola nel calcio, perché oggi lo sport professionistico si può sostenere solo con impianti di proprietà e di alto livello, come si è detto anche al recente master sul mondo del calcio a Ca’ Foscari.

Ottenuta la dichiarazione di pubblico interesse dal consiglio comunale veneziano, nell’ottobre 2018, il progetto dello stadio ha di fatto rallentato. La previsione era di vedere presentato entro febbraio il progetto definitivo, ma spiega Scibilia, se ne riparla se va bene dal prossimo settembre. Dalla presentazione «scatteranno i sei mesi di tempo all’amministrazione pubblica per il via libera finale». Nel 2020, quindi, potrebbe arrivare la conferenza di servizi finale. Obiettivo della società è inaugurare l’impianto a Tessera per la stagione calcistica 2023/2024.



Palasport ai Pili

Passiamo al Palasport del futuro per la Reyer, che per mesi ha scatenato discussioni e polemiche sui terreni dei Pili, inquinati, e che sono di proprietà di una delle società del sindaco (ora nel trust). Qui tutto si è rallentato al punto da apparire fermo. Nel 2018 l’urgenza era di realizzare un impianto più grande perché i 3.500 posti del Taliercio, attuale “casa” della Reyer rischiavano lo stop dalla Federazione di Gianni Petrucci che aveva posto il tetto a 5 mila per le partite di playoff.Ma il consiglio federale della Fip ha approvato il progetto della Lega Basket A per i palazzetti che toglie il parametro della sola capienza e introduce valutazioni di polifunzionalità e di bacino di utenza con finanziamenti del Credito sportivo. «L’urgenza è stata superata da queste recenti decisioni», ammette l’avvocato Luca Gatto, amministratore unico di Porta di Venezia, la società proprietaria dei Pili, «e siamo in una fase di valutazione. Non ci sono stati finora atti ufficiali e non ci sono incarichi. Un ragionamento è in corso per valutare il migliore progetto di sviluppo, sia dal punto di vista economico, ambientale e urbanistico. E ci prendiamo tutto il tempo che serve per avere il migliore progetto». —


 

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