Mestre, nuovi bus Actv con telecamere e più vigilantes a bordo

Martedì un incontro tra Comune, azienda  e le organizzazioni sindacali In attesa dei nuovi mezzi sarà potenziato il servizio di controllo a bordo

MESTRE. Vertice in Municipio martedì alle 15, organizzato dal Comune, con i vertici di Avm e Actv e le organizzazioni sindacali. Obiettivo, dare una risposta vera ed efficace, in termini di sicurezza, ai lavoratori del trasporto pubblico che finiscono spesso nel mirino di aggressioni da parte di utenti del servizio, maneschi. Gli episodi si ripetono e coinvolgono sia autisti e verificatori, in particolare sulle linee extraurbane di Actv. «Dovremo trovare una soluzione», spiega l’assessore alla sicurezza Giorgio D’Este, «che da un lato garantisca la sicurezza al personale dei mezzi e agli utenti e allo stesso tempo abbia la forza di disincentivare chi si vuole comportare male, in modo violento. Ci sono alcune ipotesi su cui stiamo ragionando insieme all’azienda di trasporti. Il problema sollevato dalle organizzazioni sindacali esiste, e dovremo cercare di trovare una soluzione».

Ex carabinieri a bordo? Telecamere? D’Este non si sbilancia ma tra le ipotesi che sono sul tavolo ci sono anche queste. Come ricorda il presidente di Actv Luca Scalabrin, i nuovi autobus che l’azienda si prepara ad acquistare saranno tutti dotati di nuove telecamere di controllo.

inaugurazione tram Marghera.
inaugurazione tram Marghera.


E l’assessore alla Mobilità Renato Boraso è più chiaro: «Si tratterà anche di potenziare la presenza di guardie giurate su quelle linee dove sono più frequenti atti di violenza. Che guarda caso», continua Boraso, «coincidono anche con le linee dove è più alto il tasso di evasione. I dati sono chiari: sulle linee extraurbane di Actv il tasso di viaggiatori che non pagano il biglietto di viaggio tocca il 14 per cento mentre sul servizio di navigazione, in centro storico, non si va oltre il 2 per cento e sul tram non si supera il 3 per cento. Dovremo valutare un potenziamento della presenza di vigilantes, credo», spiega l’assessore che ha organizzato il vertice, assieme a D’Este, aperto ai vertici di Avm con il direttore generale Giovanni Seno e il presidente di Actv Luca Scalabrin, e alle organizzazioni sindacali: invitati la Filt Cgil, alla Fit Cisl, alla Uiltrasporti, alla Ugl e alla Faisa Cisal. Scalabrin ricorda che il compito di una azienda di trasporto non è operare sul fronte sicurezza, che spetta alle forze dell’ordine, ma garantire un buon servizio di mobilità.

«Sulle telecamere possiamo arrangiarci noi ma sul resto è più complicato. Lavoriamo già con l’associazione Carabinieri e le forze dell’ordine arrivano sempre, quando chiamiamo. Il fatto è che la società vive una fase di declino, si perdono anche le buone maniere. Non credo che militarizzare gli autobus sia una buona soluzione. Piuttosto servirebbe una sorta di “controllo di vicinato” sugli autobus». Per il presidente di Actv occorre ripristinare una sensibilità collettiva, una vigilanza. «Faccio un esempio: per allontanare le borseggiatrici, il passaparola tra personale dei mezzi e utenti è una prassi spontanea, non aziendale. Esempio da cui partire. L’indifferenza è un male da combattere anche sul fronte sicurezza».

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