Mestre, nuovi autovelox attivi dal 10 febbraio

MESTRE. Allentate il piede sull’acceleratore, perché ci siamo. Il 10 febbraio – e forse anche qualche giorno prima - saranno accesi i nuovi autovelox decisi dal Comune, e installati lungo via Martiri della Libertà (la regionale tra la tangenziale e San Giuliano) e via della Libertà, la strada che porta a Venezia. «È il Comune che vuole, ancora, fare cassa su di noi», è prima la reazione della maggior parte degli automobilisti, che sempre di più devono fare i conti con gli autovelox, le telecamere delle Ztl, i sensori negli stalli auto (a Venezia non ci sono ancora).
«L’aspetto economico conta», risponde il comandante della polizia municipale, Marco Agostini, «ma non è l’unico, e soprattutto non è il principale, perché l’aspetto che più ci sta a cuore è evitare gli incidenti, spesso anche mortali, che accadono su queste strade». Percorsi che, proprio per il loro alto tasso di incidenti sono state scelte per l’installazione dei cinque autovelox che, sommati ai quattro già attivi sul Ponte della Libertà, fanno nove.

«Pensate proprio al Ponte della Libertà», dice Agostini, «da quando sono stati installati gli autovelox, ormai dieci anni fa, non ci sono più stati incidenti mortali legati alla velocità». E prima c’erano? «Certo che c’erano, uno o due all’anno, perché il rettilineo invita a correre, e non era raro prima dell’installazione degli autovelox assistere ad automobilisti che si lanciavano anche a 150 chilometri all’ora», per poi perdere il controllo e schiantarsi, a volte anche coinvolgendo altri mezzi.
Due dei cinque nuovi autovelox saranno posizionati nei due sensi di marcia dei tunnel di via Martiri tra San Giuliano e Treviso.
Il terzo dopo il cavalcavia oltre via Pasqualigo, verso la rotatoria del Terraglio. Gli altri due su via della Libertà, uno davanti alla Fincantieri in direzione di Mestre e l'altro all'altezza del Vega, in direzione di Venezia. Il limite di velocità è fissato a 70 chilometri orari, come sul ponte della Libertà dove sono già in funzione da anni tre dispositivi analoghi. In questi giorni si sono fatte le gabbie di calcestruzzo che poi ospiteranno gli autovelox veri e propri. L’entrata in funzione delle telecamere è prevista entro il 10 febbraio, ma un po’ di discrezionalità c’è ancora, ed è legata ai tempi di “presa” del calcestruzzo.

«Ci sono altre strade dove gli autovelox potrebbero essere utili se volessimo usarli solo per fare cassa», aggiunge Agostini, «ma dove non li mettiamo perché non ci sono tassi di incidenti, legati alla velocità, tali da spingerci a intervenire con effetto deterrente rispetto a chi corre troppo». Ad esempio, cita il comandante dei vigili, via Fratelli Bandiera, «dove già ci sono i semafori che interrompono le eventuali corse», o il tratto della strada statale Romea che, tra le due rotonde, costeggia i principali centri commerciali, come il Panorama e la Nave de Vero. Ai nove autovelox - di cui gli ultimi 5 saranno accesi dal 10 febbraio - va aggiunto anche quello di via Orlanda, verso Campalto. Non è un mistero, il box è vuoto. Ma in quel punto si possono spesso trovare i vigili urbani con l’apparecchiatura mobile. Motivo per cui, chi percorre abitualmente la strada, ha imparato a rallentare. Dotazione mobile che, a breve, sarà composta anche da due apparecchi chiamati T-Exspeed v. 2.0 usati per l’accertamento di tutte le infrazioni correlate alla traiettoria del veicolo. Un mezzo capace di rilevare la traiettoria di tutti i veicoli che compaiono nella scena inquadrata tramite la sola elaborazione delle immagini. Il dispositivo può essere installato su una autovettura di servizio e consente anche in movimento di tracciare la velocità dell'auto che precede i vigili.
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