Mestre, novant’anni di colori. Ma ora Angeloni abbassa la serranda

Il 30 novembre chiude lo storico negozio di galleria Matteotti. La solidarietà e l’affetto dei clienti per la titolare Silvia

MESTRE. A maggio di due anni fa una grande festa con tanto di invito per celebrare, al teatro Toniolo, i 90 anni di una delle storiche attività che Mestre l’ha vista crescere, cambiare, trasformarsi da una prospettiva privilegiata, quella della splendida galleria Matteotti. Il 30 novembre – come annuncia una mail firmata da Silvia Angeloni – l’attività quasi centenaria chiuderà i battenti.

Angeloni è una bottega, una ditta, un negozio di belle arti e molto altro ancora, punto di riferimento per artisti, creatori, pittori, per coloro i quali da sempre cercano una tela dove esprimere se stessi, acquarelli, tempere, e poi prodotti per la casa, resine e tantissimi materiali frutto di sintesi e studio. Ieri pomeriggio in negozio è entrato Giorgio, il senza tetto adottato da piazza Ferretto oramai da così tanti anni che si fa fatica a ricordare quanti, il quale da un po’ ha ripreso a disegnare. Anche lui va da Angeloni: chiede colori, fogli, matite, poi sotto un portico disegna qualche cosa e quando torna vende alla titolare il prodotto della sua fantasia e si guadagna così il panino della buona notte.

«Il negozio di belle arti chiude dopo 91 anni per motivi famigliari», si limita a dire Silvia Angeloni, l’ultima della dinastia rimasta dietro il bancone, avvertendo degli sconti e del materiale in saldo. «Ho poco tempo a disposizione e devo svuotare il negozio», chiosa la breve e al contempo cortese informativa. I clienti di una vita entrano, chiedono, esprimo solidarietà. Da tempo si rincorrevano voci sulla chiusura e a molti la splendida serata al Toniolo – una celebrazione della dinastia Angeloni, del fondatore, il nonno Giovanni che nel 1927 per primo aprì in galleria Matteotti e del figlio Giancarlo – suonò quasi come il preludio di un addio.

Da sempre gli anziani mestrini solevano dire “se no eo ga’Angeloni no teo trovi altro” un modo per rappresentare quello che oggi definiremmo l’essere specializzati. Tutto cominciò l’11 aprile 1927, quando un biondo romagnolo di 39 anni, Mario Angeloni di San Carlo di Riversano, prese in affitto dall’ingegner Domenico Toniolo un negozio di colori con licenza dove aprì “Mario Angeloni, Colori, Vernici e Affini”. La seconda generazione è quella di Giancarlo, con il quale il negozio diventò laboratorio di sperimentazione e crescita artistica. In quest’ambito fu aperta un’altra bottega a due passi e venne sviluppato il filone delle resine. La terza generazione è quella di Silvia, da tuti conosciuta in città. L’attività di via Nazario Sauro ha chiuso un anno fa. A fine novembre chiuderà Angeloni di Galleria Matteotti, cosa succederà dopo, però, non è ancora chiaro.




 

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