Commercialista di Mestre trovata morta in casa a 51 anni

Il corpo scoperto dai vigili del fuoco entrati dalla finestra dopo una segnalazione. Beatrice Annì lascia una figlia, il sospetto di un malore causato dal consumo di una sostanza

Giacomo Costa
Beatrice Annì
Beatrice Annì

I vigili del fuoco sono dovuti entrare dalla finestra, forzandola, e quando hanno guadagnato l’interno dell’appartamento i loro peggiori timori sono stati subito confermati.

Beatrice Annì, 51 anni, era a terra senza vita, il malore che l’aveva colpita ormai da troppe ore non le aveva lasciato scampo.

La tragedia ha travolto il condominio di via Pastrengo giovedì 13 marzo, poco prima delle 10, quando nella strada laterale del Terraglio si sono affrettati i mezzi rossi del 115 e, poi, le ambulanze del Suem e le Volanti della questura. A chiamare i soccorsi erano stati i famigliari preoccupati dal non aver più sentito la donna ormai da troppo tempo, ben più di quanto erano abituati: non ricevendo risposte al telefono, hanno quindi attivato i pompieri di Mestre, arrivati ai Quattro cantoni in tarda mattinata, solo per trovarsi davanti una porta chiusa e un citofono muto. A quel punto, dopo diversi tentativi per farsi aprire dall’interno, si è deciso di passare dalla finestra. Poi la drammatica scoperta.

La chiamata al 118 è partita, come da prassi, ma i sanitari hanno solo potuto confermare la morte della 51enne, lasciando poi il campo agli agenti della polizia di Stato e agli operatori del servizio mortuario: Annì giaceva morta ormai da tempo, per lei non era possibile alcun tentativo di rianimazione.

I poliziotti delle Volanti hanno esaminato con cura il corpo e tutti gli ambienti dell’appartamento: esclusa qualsiasi causa violenta - la donna non presentava ferite o segni di aggressioni - restava l’ipotesi di un malore fatale; in verità gli uomini della questura lasciano aperta anche un’altra possibilità, quella di un mancamento legato al consumo di sostanze, eventualità che sarebbe legata ad alcune tracce trovate nelle stanze ma anche della recente storia personale della donna.

Impossibile, comunque, stabilire la causa senza un esame medico approfondito: sarà il pubblico ministero Giorgio Gava, ieri di turno, a dover decidere se disporre un’autopsia sul corpo della 51enne.

Beatrice Annì lavorava come commercialista, il suo studio professionale si trova proprio dietro l’angolo, rispetto al suo appartamento, affacciato sul Terraglio. Aveva rilevato l’attività, già avviata, dal padre Domenico, ancora 2016.

Nel 2023 aveva però avuto alcuni problemi: a gennaio di due anni fa era stata sospesa dall’ordine per il mancato pagamento della quota annuale, poi a giugno i suoi clienti avevano lamentato l’impossibilità di mettersi in contatto con lei, che sembrava essere sparita nel nulla.

In diversi avevano cercato di farsi sentire, anche a fronte di relative contestazioni da parte dell’Agenzia delle Entrate. In quel periodo si era anche ipotizzato che la professionista fosse impegnata a inseguire qualche assistito particolarmente importante e, per questo motivo, risultasse quindi irreperibile per tutti gli altri.

Annì lascia una figlia, oltre ai famigliari e agli amici di tutta la vita. I funerali della donna saranno fissati dopo il nulla osta della procura.

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