Mestre, Miozzi e Consumatori rendono 69 mila euro

Mestre. La Procura della Corte dei conti li accusava di aver destinato a spese non giustificate 230 mila dei 600 mila euro pubblici che avevano ottenuto come Movimento consumatori del Veneto
CAIAFFA MESTRE: CONFERENZA CON BORTOLUSSI CGIA MESTRE MIOZZI MOVIMENTO CONS. BIAGIO RAPONE DIRETT GENERALE CARIVE ANTONELLO FRACICA DIRETT NUOVA VE E MICHIELAN LORENZO COMMERCIANTE - ..MIOZZI MOVIMENTO CONSUMATORI..28/10/2008 LIGHTIMAGE
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MESTRE. La Procura della Corte dei conti li accusava di aver destinato a spese non giustificate, 230 mila dei 600 mila euro pubblici che avevano ottenuto come Movimento consumatori del Veneto, per realizzare un nuovo sito e alcune manifestazioni.

Nei giorni scorsi, l’ex presidente nazionale del Movimento Lorenzo Miozzi e l’attuale legale rappresentante dell’associazione, Monica Multari, hanno versato nelle casse dell’Erario 69 mila euro: 57 mila in risarcimento alla Regione Veneto e 12 mila a favore della Camera di commercio di Venezia, che quei progetti a favore dei consumatori veneti avevano finanziato con soldi pubblici.

Un terzo di quanto contestato dalla Procura, ma sufficiente - «in relazione alla gravità delle condotte e all’entità del danno», osserva la Corte in sentenza - a ratificare l’intesa con rito abbreviato, raggiunta nei mesi scorsi tra la difesa e la vice procuratrice Chiara Imposimato. La logica è quella di un risarcimento immediato e certo, evitando così i tempi lunghi (e le spese) di un processo contabile dall’esito incerto: le parti rinunciano alla causa, in cambio di un risarcimento ridotto, ma sicuro.

L’intesa è stata ratificata dalla sentenza con la quale, ieri, il presidente della Corte dei Conti Guido Carlino - verificato il pagamento dei 69 mila euro - ha dichiarato estinto il giudizio a carico del Movimento consumatori del Veneto, rappresentato da Monica Multari, e dall’ex presidente Lorenzo Miozzi. È la prima volta che il rito abbreviato contabile viene applicato in Veneto: le parti ne hanno potuto usufruire, perché è stato escluso che vi sia stato un doloso arricchimento personale.

Sulla stessa vicenda è aperta un’inchiesta penale per truffa aggravata. (r.d.r.)
 

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