Mestre, l'ultimo sms alla fidanzatina e si toglie la vita
MESTRE. Un peso che non sopportava più. Un anno scolastico buttato al vento e un altro che stava per finire allo stesso modo. A nemmeno 20 anni ha deciso di uccidersi.
Si è impiccato ieri mattina ad un albero del boschetto che costeggia Forte Gazzera. Lo ha trovato, intorno a mezzogiorno, dopo aver visto la sua bicicletta abbandonata non lontano dal campo di rugby, la fidanzatina. Il ragazzo frequentava il liceo Morin. Un passante ha visto il corpo del ragazzo che penzolava e ha chiamato il 113. Il ragazzo ha lasciato dei messaggi al fratello e alla fidanzatina.
Nelle poche righe scritte a chi aveva più a cuore, prima di farla finita, il ragazzo ha voluto lasciare dei messaggi di speranza alla fidanzatina e al fratello: ha spiegato che loro non devono fare gli errori che lui ha fatto. Ieri mattina in bicicletta è andato in un negozio dove ha acquistato della corda per barca. Quindi ha scritto un messaggio alla fidanzatina e successivamente ha inviato due messaggi su WhatsApp a lei e al fratello. Tutto questo poco prima di uccidersi.
Presa la bicicletta si è recato in via Mattuglie. Qui, non lontano dal campo di rugby, ha lasciato la sua bicicletta e una volta entrato nel boschetto che costeggia Forte Gazzera, ha scelto l’albero dove legare la corda per uccidersi. Quindi ha portato a compimento l’atto estremo senza che nessuno potesse intervenire per evitare la sua morte.
La prima ad allarmarsi è stata la sua fidanzata. Quando ha letto i suoi messaggi, ha capito che il giovane non stava scherzando e si è messa a cercarlo. Non c’è voluto molto a individuare dove era finito. Infatti conosceva le sue abitudini e i luoghi che solitamente frequentava, Vista la sua bicicletta abbandonata, lo ha cercato nel boschetto e lo ha trovato. Ha visto il suo corpo che penzolava da un albero. Purtroppo non c’era più nulla da fare. Ha dato l’allarme. Ha chiamato la polizia e avvertito i famigliari del ragazzo. Sul posto sono arrivati gli agenti delle volanti, i vigili del fuoco e il personale del Suem. Il medico del 118 non ha potuto far altro che constatare la morte del ragazzo. I vigili del fuoco hanno provveduto a tagliare la corda e ad adagiare a terra il corpo del giovane. Il riconoscimento lo hanno fatto i genitori accorsi sul posto.
Difficile capire cosa sia successo veramente nella mente del ragazzo. Molto probabilmente temeva di essere bocciato anche quest’anno, dopo lo scorso anno. Frequentava il quarto anno al liceo Morin. Gli scrutini non erano ancora stati fatti. (c.m.)
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