Mestre, lui la prende a pugni e lei lo accoltella

Furiosa lite lunedì notte tra conviventi, entrambi ricoverati all’Angelo. La donna, incinta, è accusata di lesioni aggravate
Foto Agenzia Candussi/ Mion/ Marghera, Piazza Mercato/ Accoltellamento di fronte al Bar San Marco in Piazza Mercato a Marghera
Foto Agenzia Candussi/ Mion/ Marghera, Piazza Mercato/ Accoltellamento di fronte al Bar San Marco in Piazza Mercato a Marghera

MESTRE. Lui la prende a calci e a pugni e lei per difendersi lo accoltella alla schiena.

Una lite violentissima è scoppiata lunedì notte tra due conviventi mestrini. La coppia è finita in ospedale ed è ancora ricoverata. L’uomo, 35 anni, colpito al polmone, è fuori pericolo di vita, ma resta in prognosi riservata. La donna, 30 anni, incinta di due mesi, ha riportato diverse ferite che non hanno comunque compromesso la gravidanza. L’allarme al 118 è stato dato dalla madre di lei, presente in quel momento in casa. I medici hanno avvisato una Volante che ha raggiunto velocemente verso mezzanotte l’abitazione in via Miranese.

Il pm Fabrizio Celenza ha disposto il sequestro del coltello e chiesto approfondimenti sul caso. Non appena i due staranno meglio la polizia li sentirà per cercare di capire in che contesto possa essere sfociato un litigio così violento e quali siano le versioni di entrambi. La donna verrà comunque indagata per lesioni aggravate dall’uso dell’arma, mentre l’uomo, con precedenti per reati contro il patrimonio, la persona e la pubblica amministrazione, rischia una denuncia per maltrattamenti perpetrati nel tempo. Sembra infatti che il violento episodio sia stato l’ultimo di moltissimi altri, mai comunque denunciati in precedenza dalla compagna. Si sa che la donna era seguita dal Centro di Salute Mentale di Mestre e che la relazione tra i due non era per nulla tranquilla.

Tutto inizia lunedì sera sulle 20, quando i due litigano a parole. La discussione finisce con lui che esce di casa e lei, scossa e agitata, che chiama la madre per cercare conforto. La mamma la raggiunge e tiene compagnia alla figlia, cercando di tranquillizzarla. La trentenne è infatti al secondo mese di gravidanza e sta attraversando un momento molto difficile.

Quando il compagno torna, dopo pochissimo, gli animi si riscaldano di nuovo. Lui l’aggredisce verbalmente, poi si scaglia contro di lei dandole pugni e calci. Da quanto ricostruito la donna per difendersi afferra un coltello dalla cucina e colpisce il compagno alla schiena. In quel momento la madre, testimone della scena, riesce a chiamare il 118 che avverte immediatamente la Squadra Volante.

Non appena entrati in casa i poliziotti trovano la cucina sottosopra, ma grazie ai numerosi elementi presenti, riescono a ricostruire la dinamica del litigio. Per analizzare ogni traccia di quanto accaduto, arriva anche al polizia scientifica. Scatta subito anche il protocollo Eva (esame violenze agite, ndr), una modalità operativa di primo intervento per i casi di violenza domestica pensata per le donne.

La coppia viene portata all’ospedale all’Angelo, dove si trova ancora oggi, come prevede la prassi.

Per quanto riguarda l’uomo, colpito al polmone, bisogna attendere di capire se la ferita ha intaccato altri tessuti del corpo ed, eventualmente, come procedere. La donna invece è sotto osservazione per le ferite riportate, fisiche e psicologiche, ma è fuori pericolo.

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