Mestre, ladri in casa rubano l'urna con le ceneri dell'amato cane: «Aiutateci a ritrovarla»
MESTRE. Gino e Cristina Baoduzzi sono affranti e non si danno pace.
Domenica pomeriggio qualcuno si è introdotto nella loro abitazione di via Tintoretto a Mestre, rubando una scatola di legno chiaro che contiene le ceneri del loro amato cane , il pastore tedesco Lela morto ad aprile. Una urna cineraria che la famiglia Baoduzzi custodiva in camera da letto come una reliquia.
"Mia moglie da ieri piange a dirotto e io non riesco a capacitarmi della cattiveria di chi si è introdotto in casa nostra, per rubare esclusivamente l’urna della nostra amata Lela. In casa c’era altro da rubare, come il mio computer e la mia collezione di cimeli dell’Urss, che però non sono stati minimamente toccati. E purtroppo siamo al terzo furto in casa in otto mesi".
Baoduzzi è molto noto in città: è infatti il responsabile dello sportello Handicap della Cgil di Venezia. Lui è disabile, così come la moglie Cristina, con cui divide la vita e anche l’impegno sociale e politica. Entrambi sono militanti di sinistra. E i disabili e invalidi di Mestre devono alla costanza di Baoduzzi se da qualche mese le colonnine del Bike sharing sono dotate di prese per ricaricare gratis carrozzelle elettriche e motorizzate. Proprio il progetto del responsabile dello sportello Handicap è diventato una realtà, messa in pratica da Comune e Avm.
Ieri Baoduzzi si è recato a sporgere denuncia per l’insolito furto presso la Questura di Venezia e chiede aiuto alla città per ritrovare l’urna del proprio cane. «Se qualcuno nota questa scatola, abbandonata o buttata da qualche parte, ci avvisi subito perché quelle sono le spoglie del nostro amato cane che ha vissuto con noi per 12 anni. Noi con Lela ci sentivamo sicuri: potevamo girare per Mestre in carrozzina in piena notte e lei ci accompagnava ovunque. Ora mi sa che dovremo murarci in casa perché così non si vive.
Per avvistamenti e segnalazioni, Baoduzzi invita a contattare il nostro giornale al 0415074611 o la mail: cronaca.mestre@nuovavenezia.it.
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia