Mestre; «La Ticozzi non si vende diventi spazio espositivo»
«La scuola Ticozzi non si tocca». Lo chiede la Municipalità, lo chiedono le associazioni mestrine che, anzi, in passato avevano chiesto alla Soprintendenza di mettere il vincolo sull’edificio. La levata di scudi arriva dopo la notizia che, dal prossimo anno scolastico, gli alunni della scuola elementare (alla Ticozzi vi sono quattro prime, per circa 80 bambini) saranno trasferiti alla Vecellio, negli spazi vuoti in cui una volta c’era la scuola materna. E della Ticozzi che succederà? Una delle ipotesi, come ha spiegato l’assessore ai Lavori pubblici Francesca Zaccariotto, è che finisca nel piano delle alienazioni: in vendita per fare cassa e trovare risorse per opere e investimenti.
«Non se ne parla nemmeno, la Municipalità si opporrà in tutti i modi», spiega il presidente della Municipalità di Mestre centro, Vincenzo Conte, «perché quella scuola è un patrimonio della città, e non può essere venduta a qualcuno che poi ne farà appartamenti. Il Comune la utilizzi piuttosto per farne una sede espositiva dal momento che Mestre è carente di spazi per la comunità». Contro la vendita della scuola Ticozzi anche le associazioni riunite nel Presidio di Mestre (ne fanno parte il Movimento Autonomia di Mestre, Centro Studi Storici di Mestre, Mestre M.I.A., Città di Mestre, Gruppo Fermodellistico Mestrino, 25aprile, Siamo Mestre). Nel 2015 infatti le associazioni avevano chiesto alla Soprintendenza di porre un vincolo culturale sull'edificio, presentando un corposo documento frutto dello studio di Giampaolo Rallo.
L’edificio testimonia ancora nel nome l'esperienza della prima scuola d'arte fondata a Mestre per volontà di Ticozzi e fu la prima sede dei reperti che Urbani De Gheltof avrebbe voluto destinare al costituendo Museo di Mestre (resta oggi mezza vera da pozzo addossata alla scuola). Secondo le associazioni «si tratta di un edificio emblematico sia per la storia scolastica, che per l’urbanizzazione mestrina del primo Novecento». La scuola venne inaugurata il 20 giugno del 1926 e nel giugno del 1940 venne intitolata a Napoleone Ticozzi (sindaco di Mestre tra il 1871 e il 1881). Durante la seconda guerra mondiale fu requisita dalla Croce Rossa e nel 1945 - come ha ricostruito Rallo nella richiesta di vincolo, bocciata dalla Soprintendenza - tornò a essere scuola di disegno. «Il Comune di Venezia continua a far cassa vedendo immobili storici mestrini, mentre manca di una progettualità per la città di Mestre. Siamo pronti alla battaglia contro questi scempi, che continuano a umiliare Mestre», è il commento di Stefano Chiaromanni, del Movimento autonomia di Mestre.
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