Mestre, la grande distribuzione in guerra nell’area Auchan
MESTRE. Crisi o non crisi, la media e la grande distribuzione non si arrendono, anzi rilanciano aprendo marchi che si fanno concorrenza l’uno con l’altro. La costante è però una sola: a fare gola a Mestre è soprattutto la zona commerciale di via Don Tosatto, che catalizza migliaia di persone e macina aperture. Sabato scorso a due passi dall’ipermercato Auchan, ha aperto Coop&Coop, situato in zona strategica vicino al Conforama e al Mac Donald’s. Proprio di fronte ad Auchan c’è però un supermercato In’s, che ha il suo target ben preciso. In costruzione all’imbocco del parco commerciale del Terraglio, c’è anche un altro capannone che diventerà presto un ipermercato della catena Despar, con una superficie di 2.500 metri quadri di vendita. Voci molto insistenti tra gli “addetti ai lavori”, sostengono che non lontano in linea d’aria, vicino alla sede dell’Enel, sorgerà un ipermercato targato Lando, altra catena che riscuote successo.
Chi vuole andare a fare la spesa, che sia di lunedì oppure di domenica, avrà solo limbarazzo della scelta, visto che la più alta concentrazione di prodotti alimentari è proprio nel tempio dello shopping a due passi dal centro città. A rimetterci saranno, neanche a dirlo, i negozi di vicinato e di vendita al dettaglio. Ma nuove catene significano anche nuovi posti di lavoro, certo bisognerà vedere se non si cannibalizzeranno a vicenda.
Ieri, nel frattempo, in via Carducci proprio a fianco al Break, ha aperto un nuovo supermercato In’s, il primo discount in centro città, come spiegano i dirigenti. Per l’occasione, il marchio ha deciso di offrire stuzzichini a tutti quelli che entravano, piazzando un tavolo all’ingresso, vicino alle casse, mentre bastava comperare qualche cosa per ricevere in omaggio del caffè o una bottiglia di vino. E c’era chi comperava una confezione singola d’acqua, pur di farsi dare una bottiglia di vino da bere a casa e chi entrava solo per mangiare. Sintomo che la crisi morde, più di quanto si creda, e non appena la gente annusa aria di “offerte” o ancora meglio “omaggi” si accalca.
«Abbiamo assunto sei persone», spiega il responsabile di zona Dario Ferrara, «personale utilizzato già in altri punti vendita per la verità, ma che non era stato confermato, mentre oggi ha un lavoro. Noi offriamo un prodotto che sia il giusto compromesso tra qualità e prezzo: con tanti negozi che chiudono, siamo un’attività che invece apre».
In’s nel Veneziano conta una dozzina di punti vendita, solo nell’area mestrina ce ne sono ben sette. Non potrà essere felice il Simply, aperto da meno di due anni a pochi metri, dall’altra parte della strada, che in una ricerca di Altroconsumo recentissima era risultato essere il più economico in centro città e che oggi deve fare i conti con un discount del calibro dell’In’s.
L’altra zona della città con la maggiore densità di supermercati è senza dubbio Corso del Popolo, dove è in arrivo un altro Despar all’interno della partita ex deposito Actv di via Torino.
«Penso che tra un paio di anni», commenta il direttore provinciale della Confesercenti, «come adesso abbiamo il problema di recuperare contenitori dismessi delle aree industriali, dovremo affrontare il tema del recupero del contenitore di edifici commerciali. Ciò sta già accadendo negli insediamenti dove erano partiti prima, che nel tempo non hanno investito per cambiare il format. Nell’immediato tutte queste aperture creeranno un danno al tessuto economico: al di là dell’attrattiva iniziale, poi diventeranno archeologia commerciale e si dovrà pensare al riutilizzo degli scatoloni vuoti».
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