Appicca un incendio alla casa della compagna, lei torna e si sente male

Mestre, tre famiglie senza un tetto in attesa delle verifiche di agibilità degli alloggi. L’uomo, romeno, è stato identificato dalla Polizia locale e sarà interrogato.

Marta Artico
L'incendio nel magazzino a Mestre
L'incendio nel magazzino a Mestre

Ha appiccato il fuoco nel magazzino della palazzina in cui vive la compagna, donna con cui ha un rapporto conflittuale, prendersi e mollarsi. Ci sarebbe una storia di violenza domestica maturata all’interno dei rapporti interpersonali alla base di quanto accaduto martedì 14 gennaio a Mestre, nel quartiere San Teodoro che si allunga a lato di viale Vespucci.

Una zona tranquilla, inizialmente abitata dai veneziani che lasciavano il centro storico ed oggi con molti stranieri, i quali negli anni hanno acquistato le vecchie abitazioni che si affacciano sulle corti.

Attorno alle 13, quando chi lavorava si trovava fuori mentre gli altri stavano tornando alla spicciolata, alla centrale del 115 di Mestre sono arrivate numerose chiamate, perché dal magazzino al piano terra del caseggiato, si sprigionavano delle fiamme che stavano pericolosamente raggiungendo anche le abitazioni sopra.

I pompieri si sono precipitati con numerosi mezzi. I residenti che si trovavano nelle pertinenze e nelle case vicine, si sono affrettati a uscire, per mettersi in sicurezza, scendendo nel grande spiazzo esterno. I vigili hanno domato il rogo ed evitato che qualcuno si facesse davvero male. Per fortuna non è stato necessario il ricovero per nessuno, anche se alcuni inquilini hanno respirato fumo e fuliggine.

Al primo piano risiede una famiglia di origine sudamericana. In casa c’era solo la figlia maggiorenne, che ha respirato del fumo e preso molta paura, ma che se l'è cavata grazie alla chiamata dei vicini, ha preso la micia spaventata ed è fuggita di sotto.

Al secondo vive la compagna dell’uomo accusato di aver appiccato l’incendio, che è proprietaria dell’intera ala. È rientrata di corsa. Visibilmente sotto shock, nel panico, tra paura e sconforto. Nel piazzale, infreddolita, rispondeva alle domande degli agenti e ogni tanto si accasciava a terra.

I pompieri hanno delimitato la zona di azione, fatto allontanare le persone attorno e lavorato a lungo, per spegnere tutti i focolai e controllare i vari appartamenti sopra il magazzino, oltre a smassare quanto c’era all’interno. Si sono subito accorti che qualche cosa, però, non tornava, perché i focolai erano in diversi punti e dunque era evidente la pista dolosa.

Col passare del tempo, il quadro è stato sempre più chiaro, soprattutto dopo aver ascoltato le testimonianze delle persone, fuori, in piedi, in attesa dell’ordine di poter rientrare. In breve in strada c’era tutto il quartiere.

I Vigili del fuoco hanno chiamato la Polizia locale, che con diversi agenti ha svolto le prime indagini, sentendo sia la proprietaria, che gli altri inquilini. La squadra specializzata dei pompieri – il Niat, nucleo investigativo antincendio - si è messa al lavoro per cercare di ricostruire l’origine del rogo che sembra inequivocabilmente dolosa, anche se non è facile stabilire con cosa sia stato appiccato il fuoco.

I tenici si stanno interfacciando con la Polizia scientifica. Gli agenti della Polizia locale si sono anche prodigati per aiutare le tre famiglie che non potranno tornare nelle loro abitazioni.

Gli operatori mostravano ai presenti le foto del presunto responsabile di aver appiccato l’incendio, che poteva avere conseguenze ben peggiori.

L’uomo, romeno, sarebbe stato intercettato poco dopo dalle forze dell’ordine grazie alle indicazioni di chi ha visto qualcosa, ora sarà interrogato per accertare i fatti e le motivazioni alla base del gesto: vendetta, gelosia, ripicca.

La Polizia locale ha fatto partire una segnalazione alla Procura della Pubblica, che agirà di conseguenza.

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia