Mestre, il grande trasloco di Tim. Entro fine gennaio 800 impiegati cambiano ufficio

Dismessa la grande sede di piazzale S.Lorenzo Giustiniani. Resta per metà vuota anche la sede centrale di via Carducci
Foto Agenzia Candussi/ Chiarin/ Mestre/ via Torino/ Centrale TIM
Foto Agenzia Candussi/ Chiarin/ Mestre/ via Torino/ Centrale TIM

MESTRE. Il grande trasloco di Tim, la società telefonica, si conclude entro la fine di questo mese. Coinvolte quasi 800 persone che in queste settimane, a gruppi, hanno cambiato ufficio. Con un impatto anche sulla città.

Le ultime sessanta persone rimaste al lavoro nel grande complesso di uffici di piazzale S. Lorenzo Giustiniani, alla Cipressina, andranno negli uffici della centrale di via Torino entro la fine di questo mese. E il grande complesso vicino agli uffici dell’Azienda sanitaria viene quindi dismesso, anche se risulta che l’affitto continuerà ad essere pagato da Tim ancora per un paio d’anni (questo perché le penali contrattuali sarebbero state ben più alte, dicono i ben informati).

Che futuro avrà il grande complesso di uffici alla Cipressina? C’è chi ipotizza l’arrivo della Guardia di Finanza e invece chi prevede un futuro interessamento per trasformare lo stabile in clinica sanitaria, per la vicinanza agli uffici dell’Ulss ma anche all’ospedale dell’Angelo e ottemperando alle finalità del lascito della cosidetta area Bellinato.

Dismissione a metà, invece, per l’altro grande, e storico, polo di uffici della società in pieno centro a Mestre. Il palazzo Tim di via Carducci rimane occupato da 240 dipendenti solo per la parte centrale, di proprietà: l’ingresso è quello di fronte alla fermata dell’autobus e che arriva fino a piazzale Donatori di Sangue, con le Poste centrali per vicino di “casa”.

Il resto del complesso, di proprietà di un fondo immobiliare veronese, viene invece svuotato in questi giorni dal personale della società di telefonia che non ha accettato un rinnovo del contratto d’affitto neanche ad un prezzo davvero ribassato.

E anche per questo grande stabile, che oggi confina con il distretto museale di M9, si apre la discussione sul futuro: chi arriverà al posto di Tim? Rimarrà vuoto?

Ovviamente in una città dove l’unica economia trainante è oggi il turismo, anche in terraferma, c’è chi ipotizza un destino da albergo dopo una poderosa ristrutturazione. Ipotesi già nell’aria per un altro complesso importante della città come il palazzo dell’ex Carive di via Torino.

Se si svuota la Cipressina e si dimezza via Carducci, si riempiono invece la sede di via Torino e quella, quasi sconosciuta ai più, della Bissuola. Il personale di Tim si sposta soprattutto nella centrale di via Torino (dove a gruppi il trasloco è in corso e arriveranno in tutto 240 persone) e negli uffici di via Esiodo, laterale di via Bissuola, dove anche qui hanno già traslocato 220 dipendenti. Una sede che finora aveva ospitato pochi tecnici si riempie di impiegati.

E questo significa che servono maggiori trasporti, parcheggi, bar e ristoranti che oggi scarseggiano in zona. In via Esiodo il servizio mensa viene garantito da Tim con pasti caldi portati con autovetture da un servizio di catering. E al Comune è stato chiesto di pensare ad un park scambiatore vicino alla pizzeria Serenella.

L’aumento di personale in via Torino porta anche qui la richiesta di maggiori servizi autobus e di ristorazione, almeno per la pausa pranzo dei lavoratori. Anche se via Torino è ovviamente maggiormente servita della piccola via Esiodo.

Un ’altra ottantina di dipendenti si è invece spostata a lavorare nella sede di Padova, con un trasferimento volontario frutto del confronto tra azienda e organizzazioni sindacali. Dalla Fistel Cisl ricordano altri problemi: «A livello nazionale è allo studio la separazione della rete dai servizi commerciali. Con il trasloco invece i dipendenti vengono spostati tutti assieme. Non vorremmo che le previsioni di divisione futura portino penalizzazioni per una parte del personale». —


 

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