Mestre, il Farmer’s Market riparte il 18 aprile. «Una nuova sfida»

MESTRE. Il Farmer’s Market riparte il 18 aprile. Ieri mattina gli assessori Francesca Da Villa, Francesca Zaccariotto e Giorgio D’Este, rispettivamente al Commercio, ai Lavori pubblici e alla Sicurezza, si sono recati nell’area dei giardinetti di via Piave, in zona stazione, per un sopralluogo al mercatino del martedì gestito da Cia, Coldiretti e Aeres che offre prodotti delle aziende agricole locali a Km 0. Ad accoglierli i due “highlander” rimasti, Paolo Naldi, chioggiotto, che tutte le signore della zona conoscono per nome, e Savino Cimarosto, con la sua azienda biologica di Sant’Erasmo, new entry del mercato. La visita è stata anche occasione di confronto e di dialogo con i cittadini sui problemi della zona e sugli strumenti che più possono aiutare il rilancio e garantire maggiore sicurezza. Le categorie volevano ripartire con il mercatino a inizio maggio, ma gli assessori, in testa Da Villa e Zaccariotto, hanno premuto per anticipare il riavvio. «La bella stagione è iniziata, inutile perdere tutto il mese di aprile».
Il mercatino ripartirà a pieno regime dal 18 aprile, contribuendo alla rivitalizzazione dell’area. «Questi operatori vanno premiati per il coraggio», chiarisce Zaccariotto, «ma non vanno lasciati soli». «Servono più pubblicità e informazione», aggiunge l’assessore Da Villa, «che in effetti manca. Poi i cittadini devono fare la loro parte». Cia e Coldiretti hanno posto alcune condizioni, prima tra tutte la sicurezza e una maggiore pubblicità.
«Serve sicurezza», ha commentato Iacopo Giraldo (Coldiretti), «una signora ha chiesto giostrine, vigili, noi facciamo la nostra parte, ma non siamo carabinieri, il problema è l’ordine pubblico, un nostro iscritto (Paolo Naldi, ndr) si è trovato in una situazione per nulla bella, inoltre vorremmo che la zona fosse rivitalizzata nel suo complesso». «Chiediamo sicurezza», ha aggiunto Mario Quaresimin (Cia), «vigili, occasioni di incontro, iniziative per rivitalizzare l’area e in questo senso serve un progetto complessivo». «Dobbiamo essere agenti di cambiamento», ha aggiunto Massimo Renno di Ares.
«Non appena sarà bandita la gara e avremo a disposizione più agenti», commenta D’Este, «riusciremo ad avere il vigile di prossimità, ma il mercato non funziona perché ci sono gli agenti. La zona è migliorata, ma c’è chi fa del procurato allarme. Bisogna anche avere un po’ di coraggio e crederci».
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia