Mestre, Hybrid Tower pronta: apertura entro ottobre

Abbiamo visitato in anteprima la grande torre di 75 metri a fianco dell’Interspar: 19 piani, negozi, uffici, miniappartamenti, clinica e palestra
(foto Candussi)
(foto Candussi)

MESTRE. Finalmente è vicina l’apertura della Hybrid Tower di via Torino, la grande torre di 75 metri a fianco dell’Interspar. La prima di una serie di inaugurazioni è fissata per la seconda metà di ottobre quando aprirà il ristorante giapponese “Aki” al diciassettesimo piano; seguito a ruota dal “Cocktail lab” al diciottesimo e dall”Italian sushi” al primo. Architettura e interior design curati da Flavio Albanese.

Foto Agenzia Candussi/ Chiarin/ Mestre, via Torino angolo Vempa/ Hybrid Tower
Foto Agenzia Candussi/ Chiarin/ Mestre, via Torino angolo Vempa/ Hybrid Tower

Uffici e mini turistici. Per arrivare sulla terrazza al diciannovesimo piano, dobbiamo salire su uno dei quattro ascensori della torre. Due sono riservati alle aree destinate ad uffici temporanei e coworking e alle residenze, 19 mini appartamenti in affitto a turisti. Dal quarto all’undicesimo piano si sviluppano gli spazi direzionali (1.500 metri quadri) che saranno affidati ad una società (due si stanno contendendo il contratto) per affitti con varie formule e durate. Dal dodicesimo al sedicesimo piano, gli spazi residenziali: mini proposti come residenze turistiche per danarosi. A questi piani si accede solo dopo previo riconoscimento con telecamera all’ingresso o con appositi badge, per tutelare la sicurezza dello stabile.

Foto Agenzia Candussi/ Chiarin/ Mestre, via Torino angolo Vempa/ Hybrid Tower
Foto Agenzia Candussi/ Chiarin/ Mestre, via Torino angolo Vempa/ Hybrid Tower

La clinica con palestra. Al secondo e terzo piano è previsto un centro medico-estetico con servizio di osteopatia, dietologia, una palestra riabilitativa e una clinica estetica.

La “casa” del sushi. Un altro ascensore conduce ai piani riservati alla ristorazione e al divertimento. Ci si arriva al ritmo di 2,7 metri al secondo, una velocità ragguardevole. Le porte si aprono prima sul diciassettesimo piano dove è in allestimento il ristorante giapponese “Aki”. Vanno e vengono pulitori, operai, installatori. Il gestore, Matteo Hu, sta lavorando con loro: la sala ristorante è ampia, con una grande cucina a vista, tavoli e sedie da sistemare. Una settantina i posti che diventano una novantina con l’area lounge, con divani e poltrone, dove godersi uno stuzzichino e un cocktail.

Foto Agenzia Candussi/ Chiarin/ Mestre, via Torino angolo Vempa/ Hybrid Tower
Foto Agenzia Candussi/ Chiarin/ Mestre, via Torino angolo Vempa/ Hybrid Tower

La sala dove si mangerà giapponese, puntando «sull’alta qualità dei prodotti e del nostro servizio», spiega Hu, è sovrastata da una illuminazione particolare. Grandi ampolle di vetro di Murano, che ricordano otri e decanter, scendono dall’alto. «È il nostro modo di ricordare il legame con Venezia», spiega il giovane gestore. Al piano superiore, il “Cocktail lab” dove si serviranno cocktail miscelati: banco dalla base bianca e il fronte di piastrelle nei toni del grigio e del nero, divanetti e pannelli insonorizzati in uno spazio aperto da dove ammirare non solo Mestre dall’alto, tra le bottiglie illuminate, ma anche il sottostante ristorante giapponese. Al diciassettesimo piano i bagni sono nei toni del nero, al diciottesimo sono all’insegna del gioco di specchi.

Sulla terrazza. Eccoci al diciannovesimo: la grande terrazza che guarda Mestre. Dall’alto la città pare più bella. La terrazza ospiterà un gazebo orientabile a seconda del clima per ospitare pranzi anche in inverno, feste ed eventi. «Nelle belle giornate si vedono le montagne e Venezia. Uno spettacolo anche al tramonto, con le luci di Marghera e del ponte strallato del Porto», spiega Francesco Fracasso, il costruttore miranese, proprietario della Cervet, che ha costruito la torre, la prima a Mestre a raggiungere i 75 metri.

Foto Agenzia Candussi/ Chiarin/ Mestre, via Torino angolo Vempa/ Hybrid Tower
Foto Agenzia Candussi/ Chiarin/ Mestre, via Torino angolo Vempa/ Hybrid Tower

Le difficoltà. L’apertura è stata rinviata. «L’incendio di questa estate non c’entra nulla. Il problema in una struttura verticale è la logistica, complessa più di quanto avevamo previsto», dice Fracasso. Anche le pulizie non sono semplici. Per far brillare le vetrate si devono chiamare squadre di rocciatori: costano 20 mila euro al giorno.

Antisismica. La Hybrid, continua Fracasso, è «completamente antisismica, in classe energetica A e dotata di un impianto antincendio all’azoto liquido. Una torre che dà una nuova dignità a Mestre in verticale».

Investimenti. L’investimento è di 17 milioni di euro. La Cervet ha scelto di non mettere in vendita uffici e appartamenti ma di affittarli. Un’altra novità. Per gli allestimenti di ristorante e bar, la spesa è di 650 mila euro con una quarantina di persone occupate. Uffici e appartamenti dovrebbero richiamare almeno 200 persone al giorno.

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