Il vecchio hotel a Mestre punta a crescere di sei volte: sarà alto 35 metri
Il caso dell’hotel Primavera a San Giuliano, oggi chiuso. Presentata una istanza per ottenere con i crediti edilizi la possibilità di passare dagli attuali 2.107 metri quadri a ben oltre 13 mila

La riqualificazione del fiume Osellino, grande opera idraulica in corso da un paio d'anni a Mestre, apre la porta all'ampliamento di un vecchio albergo di San Giuliano.
Lo si è scoperto lunedì 23 dicembre quando le commissioni comunali sono state chiamate a valutare una delibera che concede il mandato al sindaco per sottoscrivere una modifica all'accordo di programma tra Comune e consorzio di bonifica Acque Risorgive per la riqualificazione dell'Osellino.
L'operazione interessa le aree vicine alla nuova varice, realizzata alla fine di via Vespucci dal consorzio di bonifica che ora sta operando sul resto del fiume che sfocia in laguna.
Niente più espropri delle aree attorno all'Osellino, come previsto dalla vecchia intesa dell'Accordo di programma fin dal 2013.
Bensì, si è capito con la relazione dei tecnici, la concessione di crediti edilizi ai privati titolari delle aree che avrebbero dovuto essere espropriate. Una possibilità consentita dalle norme urbanistiche.
In un caso si tratta di uno spostamento e ampliamento, da circa 200 a 400 metri quadri, di una residenza privata. Spicca invece il caso dell'hotel Primavera, attualmente chiuso, che ha presentato una istanza per ottenere con i crediti edilizi la possibilità di passare dagli attuali 2.107 metri quadri a ben oltre 13 mila metri quadri (in pratica sei volte l'attuale) con una altezza massima di 35 metri.
In cambio di oltre 22 mila metri cubi di aree che verranno cedute al Comune i privati chiedono di ottenere praticamente oltre 11 mila metri cubi di compensazione con la previsione anche di realizzare in uno dei terreni un grande parcheggio che servirà il nuovo albergo che nascerà dall'abbattimento dell'attuale, e decisamente datata, piccola struttura ricettiva.
L'accordo prevede anche un beneficio pubblico in denaro all'amministrazione comunale pari a circa 70 mila euro.
La delibera è in discussione nelle commissioni comunali. E subito sono emerse perplessità.
«La realizzazione della varice è una opera su cui siamo tutti d'accordo. Ma vogliamo capire perché non si è preferito procedere con gli espropri per garantire un investimento a verde a fianco dell'Osellino», dice il consigliere Pd Emanuele Rosteghin. «Una operazione simile si prevede nei prossimi mesi per realizzare il Parco del Marzenego. L'amministrazione comunale non ha scelto la via degli espropri, bensì quella della cessione in cambio di crediti edilizi», evidenzia.
La discussione continua in commissione, con la richiesta di ulteriori precisazioni e conteggi dell'eventuale spesa di esproprio.
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