Mestre, “guerra” alle prostitute nel quartiere Piave

Prostituzione: i residenti chiedono alla Municipalità di agire, il Comune pronto ad estendere l’ordinanza multa-clienti già in vigore a Marghera e sul Terraglio. E per i giardini si profila l’esproprio

di Marta Artico

MESTRE. «Estendere l’ordinanza multa-clienti in vigore in via Fratelli Bandiera e lungo il Terraglio, anche in via Piave e nelle strade laterali». Tra le problematiche emerse giovedì sera durante il consiglio di Municipalità sulla sicurezza in municipio, c’è anche quella della prostituzione. Da più parti sia i residenti che lo stesso presidente di Municipalità, Massimo Venturini, hanno segnalato che le “signorine” sono nuovamente aumentate. In via Piave se ne contano una quindicina, nelle laterali come via Monte Nero, via Monte San Michele, via Col di Lana, anche di più. Lo sanno bene gli abitanti, esasperati.

«Abito in via Monte Nero» racconta una ragazza, Luisa, «porto a passeggio il cane la sera e all’inizio della via c’è quello che è nato come un centro massaggi, che poi nel tempo ha oscurato le vetrine e la sera il via vai è continuo. Anche in strada ce ne sono parecchie, disseminate qua e là». Prosegue: «Si mettono nel cortile sotto le nostre abitazioni, nella via chiusa che porta ai nostri garage: abbiamo provato con la varechina per dare loro fastidio con l’odore, ma hanno trovato un altro angolo. Per questo stiamo raccogliendo firme. Invito chi dice che il problema non esiste, a venire a fare un giro con me alle 21.30».

Un residente di via Monte San Michele invece, che chiameremo Ruggero, di storie ne potrebbe raccontare tante da riempire un libro: «Prima avevamo le nigeriane», racconta «adesso sono cinesi per lo più, sparse dappertutto. Ce ne sono almeno 5-6 all’angolo tra via Trento e via Monte San Michele, altre 6-7 in via Col di Lana e poi lungo le stradine lì vicino, per non parlare del sottoportico, dove si ammassano. Ce n’è in via Cavallotti, via Sernaglia, piazzale Baisnizza. Si prendono i bidoni della spazzature, li rovesciano ci si siedono sopra e passano il tempo lì sedute. Tra l’altro sono aggressive. Cerco di essere attivo, di denunciare, ma mi è stato detto di fare attenzione e non espormi troppo. Il punto è che cosa dobbiamo fare, cambiare zona? In tanti hanno il mutuo sulla casa, non è facile». Conclude: «E poi, come emerso al consiglio, non è solo la prostituzione, è il marciume che ci sta attorno».

L’intenzione del Comune, annunciata giovedì dal direttore generale Marco Agostini, è quella di estendere il provvedimento valido per il Terraglio anche in via Piave.

«Per quel che ci riguarda», commenta Massimo Venturini «siamo d’accordo».

«Nessuno», precisa il delegato Vincenzo Conte, «si è espresso in maniera contraria, almeno a voce». Il direttore generale Agostini conferma il provvedimento: «Stiamo facendo verifiche, poi multeremo come sul Terraglio e come in via Fratelli Bandiera». L’ordinanza riguarderà ovviamente anche le laterali.

Agostini precisa che nel comune, in strada, “battono” meno di un centinaio di prostitute, all’incirca un’ottantina.

«Potrebbe essere una soluzione» commenta il consigliere del Pdl, Monica di Lella «nessuno mette in discussione l’operatività dei vigili, ma è necessario raccogliere le forze di tutti, carabinieri, polizia di Stato, municipale e intensificare anche i controlli su centri massaggi, B&B in cui non si capisce cosa si faccia, agire sul degrado sociale perché la gente non ne può più».

Agostini ha anche precisato la volontà del Comune di procedere all’esproprio dei giardini di via Piave, una notizia che la Municipalità ha appreso in consiglio: «La nostra intenzione è di realizzare le piazzole per i mercatini a chilometro zero e quei giardini sono di fatto privati perché Ferrovie è una spa: se non ci risponderanno entro qualche settimana, procederemo».

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