Mestre, gamberi in giardino un’invasione in via Forte Gazzera

Appartengono a una specie della Louisiana e hanno riempito i fossi della zona: sono aggressivi, hanno scavato profonde tane
Uno dei gamberi che sgambetta nei giardini delle abitazioni a Forte Gazzera
Uno dei gamberi che sgambetta nei giardini delle abitazioni a Forte Gazzera

MESTRE. Un “esercito” di gamberi, grossi come un pugno e dal temperamento aggressivo, ha preso possesso dei fossi e dei campi a margine di via Forte Gazzera e via Della Spiga: detta così sembra quasi una barzelletta, magari aggiungendo che, nelle serate di pioggia come martedì scorso, i crostacei sciamano per le strade e i cortili privati, arrivando a decine. Eppure basta raggiungere i terreni coltivati in zona Case Dosa per contare intere colonie di gamberi sguazzare nel fango e nell’acqua bassa dei canali, i grossi buchi tondi scavati come tane che ne punteggiano le pareti melmose.

A denunciare per primo l’invasione, qualche giorno fa, era stato Mario Preo, residente del quartiere che durante l’ultimo acquazzone serale ha dovuto ripulire la carreggiata davanti casa a colpi di ramazza, tanti erano i gamberi di fronte all'ingresso. Ma cosa ci fanno gamberi lunghi anche quindici centimetri in aperta campagna? Da quando i crostacei di mare colonizzano la terraferma?

Mestre, gamberi giganti nei giardini della Gazzera

Gli animali che da qualche tempo proliferano nell’entroterra mestrino non appartengono infatti ad una specie nostrana, ma sono invece vivaci esemplari di “procambarus clarkii”, ovvero gamberi rossi della Louisiana, originari delle dolci (ma fangose) acque del Mississipi, arrivati in Italia per l’allevamento ma poi, inselvatichitisi, diffusi anche in natura; come hanno spiegato i veterinari dell'Asl veneziana, prontamente contattati dagli abitanti della Gazzera, la polpa di questa varietà di crostacei è infatti una vera prelibatezza se gli animali vengono fatti crescere in un ambiente pulito, viceversa quando proliferano nella melma e nella sporcizia la loro carne diventa tossica. Quello che non cambia, però, è il “cattivo carattere” dei procambarus clarkii, che di fronte ad un ostacolo non esitano a rizzarsi sulle zampe posteriori e ad allargare le chele.

agenzia Candussi, giornalista Costa. Gamberi in via Forte Gazzera
agenzia Candussi, giornalista Costa. Gamberi in via Forte Gazzera

Anche il loro impatto sull'ecosistema non è poi da sottovalutare: le larghe tane, a lungo andare, erodono gli argini e nei canali in cui hanno trovato casa è difficile trovare altri pesci o anfibi. «La cosa più strana, però, è trovarsi improvvisamente in giardino 40 o 50 crostacei», spiega Preo. «Qui abitano persone di settanta o ottant'anni, che trovandosi il giardino invaso non sanno che fare. Abbiamo chiamato vigili, uffici del Comune e dell’Asl, ma nessuno è intervenuto».

In compenso, sul web, la risposta è arrivata prontamente, e tra battute e facile ironia la soluzione più gettonata resta quella gastronomica: «Rimessi in acqua pulita e depurati tornano ad essere squisiti», si legge tra i commenti dei social. «A quel punto con il limone sono fenomenali».

 

 

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