Mestre e Venezia, emergenza smog: polveri sottili sopra i limiti di legge
MESTRE. L’estate torrida si sta affievolendo, l’inverno si avvicina e, malgrado gli inquinanti impianti di riscaldamento domestico non siano stati ancora messi in funzione, torna l’emergenza smog in città per gli alti livelli di polveri e ozono.
Da giovedì scorso, infatti, le concentrazioni di polveri sottili (Pm10), favorite dall’alta pressione atmosferica e dall’assenza di ventilazione, hanno ricominciato a sforare il limite di legge dei 50 microgrammi per metro cubo d’aria. A tal punto da toccare, venerdì e sabato sera scorsi, rispettivamente i 224 ed i 213 microgrammi in via Tagliamento a Mestre (a ridosso della tangenziale). Qui dall’inizio dell’anno sono stati registrati 36 superamenti del limite massimo del Pm10, a fronte dei 35 consentiti dalle normative europee e nazionali che tutelano la salute pubblica.
Al Parco della Bissuola sono state raggiunte punte di 111 microgrammi, mentre in via Beccaria a Marghera si è arrivati a 154 microgrammi, portando il numero di superamenti giornalieri a 32.
Situazione pesante anche a Venezia, dove la centralina di monitoraggio dell’Arpav sul trafficatissimo Rio Novo ha registrato ieri alle 2 del mattino il record massimo di 236 microgrammi, ovvero più del quadruplo del limite consentito. Di questo passo è certo che anche quest’anno – sopratutto in conseguenza dell’accensione degli impianti di riscaldamento e dal maggior volume di traffico su strade e canali veneziani - si supererà in tutta la città il bonus dei 35 sforamenti del limite giornaliero alla stregua degli anni scorsi, con gravi danni come confermano i dati dell’organizzazione mondiale della Salute e degli stessi pediatri e medici di famiglia veneziani sull’aumento delle malattie respiratorie e dei casi di tumore legati all’inquinamento atmosferico.
L’emergenza riguarda anche le alte concentrazioni di ozono presente nei bassi strati dell'atmosfera che finiscono per aumentare lo “smog fotochimico” per le reazioni chimiche tra le sostanze inquinanti e tossiche emesse in atmosfera, la maggior parte delle quali vengono catalizzate dalla radiazione solare. Nel corso dell’estate l’ozono troposferico ha così superato, e tuttora continua farlo viste le condizioni meteo, il limite per la protezione della salute umana fissato a 120 microgrammi. —
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