Mestre e Marghera, una task force della Polizia a caccia di spacciatori
VENEZIA. Il Questore Gagliardi ha elevato i livelli dell'attività di prevenzione e contrasto al crimine diffuso, avviando una serie di servizi di controllo straordinari nell'entroterra di Mestre e Marghera, con particolare riferimento al quartiere Piave e al Parco Albanese.
In campo una task force di agenti in uniforme e in borghese, della Questura di Venezia e del commissariato di Mestre, con il supporto del Reparto Prevenzione Crimine di Padova. Non è mancato l'utilizzo della Polizia Scientifica e delle unità cinofile antidroga della Polizia con l'aiuto di Cedrik, Aiko, Boss e Zeus, quattro pastori tedeschi. Il dispositivo è implementato dalle pattuglie dell'Esercito italiano, mediante i Lagunari di
Venezia, impiegati nell'ambito dell'operazione «Strade Sicure».
"L'elemento di novità di questi servizi", ha spiegato il questore Gagliardi, "è costituito dall'analisi preventiva di individuazione e ricerca dei soggetti clandestini, pluripregiudicati, dediti allo spaccio di sostanze stupefacenti che costituiscono, di fatto, una turbativa per l'incolumità e la sicurezza pubblica".
Avviata lunedì, in quattro giorni l'attività ha finora portato questi risultati: l'accompagnamento al C.P.R. di cinque tunisini, abituali spacciatori, senza fissa dimora; il sequestro di 600 grammi di cannabinoidi (marijuana e hashish): l'accompagnamento in comunità di due minori tunisini, trovati a girovagare presso la stazione ferroviaria di Mestre. L'emissione di due fogli di via obbligatorio per tre anni a carico di tunisini, regolari sul territorio ma con precedenti penali per i quali sono stati contestualmente avviati i procedimenti amministrativi per la revoca del permesso di soggiorno. La denuncia in stato di libertà di un nigeriano trovato in possesso di alcune dosi di marijuana, denuncia avvenuta grazie alla precisa indicazione di un cittadino al 113.
Sono state anche eseguite due ordinanze di custodia cautelare: una emessa a carico di un 33enne per reati contro il patrimonio, l'altra a carico di un albanese di anni 30, sempre per reati contro il patrimonio.
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