Mestre? È bellissima. Ecco i progetti di rigenerazione urbana del centro

Confesercenti e Camera di Commercio appoggiano la “ripresa” del centro. Tra via Piave e via Carducci il nuovo spazio di idee al posto del negozio sfitto. Ecco tutti i progetti in arrivo
Mitia Chiarin
I giovani che hanno animato finora lo spazio tra via Carducci e via Piave: si chiama Chorus e ora si terrà una seconda parte del progetto
I giovani che hanno animato finora lo spazio tra via Carducci e via Piave: si chiama Chorus e ora si terrà una seconda parte del progetto

MESTRE. Decolla il secondo passo di Progetto “Spazio Chorus”, grazie ad un bando vinto da Confesercenti in Camera di Commercio. E così il negozio sfitto all’angolo tra via Carducci e via Piave, con i suoi 100 metri quadri al solo pianoterra, torna ad aprirsi alla città, focalizzandosi però per i prossimi sei mesi nelle iniziative legate alla rigenerazione urbana.

Lo spazio, sostenuto da Confesercenti e un gruppo di commercianti cittadini, continua ad essere una delle “luci” del grande quadrilatero del centro di Mestre che cerca di allontanare il degrado e punta su cultura e incontro come arma di rigenerazione e rilancio.

L’area è quella che va dalla stazione fino a via Carducci e via Querini e questa proposta ha vinto il bando da 30 mila euro della Camera di commercio di Venezia e Rovigo che sul tema ha stanziato 200 mila euro complessivi.

Riprende il calendario di iniziative ed eventi con professionisti e imprese del territorio. Presenti alla presentazione oltre ad Alvise Canniello di Confesercenti e ad Andrea Crescente, rappresentante del gruppo di commercianti che animano lo spazio, l’assessore al commercio Sebastiano Costalonga e il direttore di Camera e Servizi della Camera di commercio, Alberto Capuzzo.

Previsti uno o due eventi la settimana che spaziano anche nell’arte digitale dei Nft.

Tra aprile e maggio si aprono le porte ad artisti eclettici come Margherita Piccardo e il compagno, l’artista Serge Van De Put, già conosciuto in città come l’animatore di vecchi pneumatici che diventano grandi opere d’arte.

E poi spazio alla ceramica e alla pittura e al teatro di cittadinanza del veneziano Mattia Berto e al laboratorio sulla conoscenza del mondo delle pietre preziose, organizzato da Leonardo Gioielli. Ancora, arriverà il produttore di Gin veneziano, Angelo Galotta. E molto altro, in via di organizzazione da parte di Crescente Mobili, libreria Il Giralibri, Holic studio e Like Agency oltre alla antica drogheria Caberlotto che qui organizzerà serate dedicata alla degustazione, tra buon bere e buon mangiare.

I commercianti chiedono di ospitare anche presentazioni di spettacoli del teatro Toniolo o della biblioteca Vez. E poi ci saranno incontri dedicati alla rigenerazione di spazi privati e pubblici, che vedranno dialoghi con personalità della cultura, della politica, dell’arte con le loro personali visioni utili a favorire un dibattito pubblico di alto livello, utile alla terraferma e in particolare al centro cittadino che deve rianimare il commercio e favorire l’utilizzo di spazi anche laddove esistono problemi sociali evidenti, dall’accattonaggio allo spaccio di sostanze stupefacenti.

Capuzzo spiega che la Camera di commercio non si limita a garantire un finanziamento ma sostiene attivamente idee di rigenerazione urbana. Canniello assicura il progetto di Spazio Chorus continuerà ad operare anche in altri spazi, se quello di via Carducci 67 troverà dei nuovi commercianti che vogliono occuparlo.

Anche questa è rigenerazione. Dopo i primi sei mesi di apertura di questo spazio, si sono fatti avanti aspiranti commercianti che vogliono inserire attività ma anche altri commercianti, vogliosi di presentare la loro attività in questo luogo, promuovendo un commercio legato alla qualità. Ed è questo il segmento che interessa valorizzare, dice l’assessore al commercio Costalonga che, spiega, di aver chiesto al collega di giunta Venturini un investimento ulteriore in interventi sociali tra stazione e centro e annuncia come prossima, ormai, la presentazione del nuovo Piano del commercio di Venezia, con misure per limitare il fenomeno della vendita di paccottiglia e dei negozi “apri e chiudi”, che in questo modo eludono spesso l’appuntamento con il fisco o il proliferare di attività gestite da imprenditori cinesi. —

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