Mestre, due ladri di bicilette arrestati grazie al vicino di casa non distratto

Il controllo di vicinato funziona: in manette due marocchini con numerosi precedenti, uno anche con ordine di espulsione al suo attivo
via Da Vinci a Mestre
via Da Vinci a Mestre

MESTRE. Il controllo di vicinato funziona: nella notte, un residente in via Da Vinci a Mestre ha sentito rumori provenire dal giardino di un condominio - un armeggiare di cesoie e catene attorno alla rastrelliera delle biciclette -  ha subito chiamato il 113. Erano da poco passate le 2 di notte di lunedì. 

Al loro arrivo, i ladri erano scappati proprio in bicicletta, ma gli agenti delle Volanti li hanno trovati poco lontano - in via Filiasi - individuandoli con certezza perché il residente "non distratto" ne aveva dato una accurata descrizione: si tratta di due marocchini di 37 e 27 anni, senza fissa dimora e con precedenti per reati contro il patrimonio, nonché risultanti con numerosi alias registrati in banche dati.

A fronte delle catene divelte e della precisa identificazione del testimone, ai polsi dei due sono scattate le manette per il reato di furto in abitazione in concorso. 

Peraltro, gli agenti hanno trovato anche una terza bicicletta - utilizzata dal L.O. per giungere sul posto - ed in relazione alla quale il medesimo non era in grado di giustificare una legittima provenienza: l’uomo veniva, quindi, deferito all’Autorità giudiziaria anche per il reato di ricettazione.
Nei confronti del B.A., invece, si è proceduto anche a denuncia per l’art. 14, comma 5 ter, del testo unico in materia di immigrazione, in quanto gli agenti, da controlli in banche dati, hanno verificato che egli risultava già destinatario dell’ordine del Questore di lasciare il territorio nazionale.

I due hanno trascorso la notte in cella di sicurezza, in attesa del processo per direttissima.

 

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