Mestre, concorso contestato: «Ammettere tutti alla prova scritta»
MESTRE. La graduatoria sarà pubblicata oggi con cinque giorni di ritardo ma la polemica sulle pre-selezioni del concorsone per infermieri non è destinata a placarsi.
Quella di ieri è stata una giornata di tensione per i 4.200 che lunedì scorso hanno partecipato alla prova che si è tenuta al palazzetto Taliercio. «Forse oggi o forse domani», rispondevano dall’Usl 3 Serenissima a quei ragazzi che telefonavano per chiedere informazioni sulla pubblicazione. In serata l’Usl ha fatto sapere che la graduatoria sarà pubblicata oggi, martedì 4 aprile. «Abbiamo chiesto e ottenuto tutte le verifiche e tutte le garanzie sulla validità e la correttezza della prova», ha spiegato l’Usl, facendo riferimento alla società incaricata di organizzare la prova, la Psychometrics di Padova.
Ma come si fa a giustificare il fatto che, nella graduatoria uscita giovedì, e poi ritirata pochi minuti dopo per evidenti errori, c’erano persone che figuravano due volte, e con due risultati differenti? Per fare solo un paio di esempi: Piero S. risultava in posizione 595 con un punteggio di 45,50 e allo stesso tempo in posizione 1175, con un punteggio di 41. E Cristina V.? Era allo stesso tempo in posizione 953 con un punteggio di 42,50 e in posizione 1053, con un punteggio di 41,75. Per non dire di chi ha partecipato alla prova, e invece risultava assente, e di chi non c’era e invece è risultato presente. Che è successo? «Problemi tecnici», ha sempre risposto l’Usl Serenissima, senza mai spiegare quali siano stati questi problemi tecnici, mentre la società padovana si è chiusa nel silenzio, nonostante più volte invitata a fornire il suo punto di vista. Eppure, visto il pasticcio combinato e per il quale l’Usl ha scaricato ogni responsabilità sulla Psychometrics, un po’ di trasparenza in più aiuterebbe a rasserenare gli animi di chi, coltello tra i denti, si prepara a presentare ricorso al Tar. «Quanto è accaduto è stato sicuramente spiacevole», spiega Luigino Schiavon, a capo dell’Ipasvi, il collegio degli infermieri, «qualche errore nella lettura dei bar-code può avvenire, certe volte ad esempio accade nelle lettura degli esami del sangue, e sicuramente bene ha fatto l’Usl a chiedere una graduatoria certificata».
Nelle parole di Schiavon c’è un però. Ed è questo. «È chiaro che, una volta messe a confronto la vecchia graduatoria e quella nuova, se emergesse il dubbio in qualcuno di essere stato penalizzato, l’Usl dovrebbe fare solo una casa per evitare i ricorsi: ammettere tutti i 4.200 candidati alla prova successiva, quella scritta». È chiaro che, da un punto di vista logistico, sarebbe una prova complicata da organizzare. «Ma sarebbe l’unico modo per tutelare tutti. Ricordiamoci che per molti giovani che hanno partecipato, arrivando da tutta Italia, anche in aereo, questo è il concorso della vita», prosegue Schiavon, «che permette di accedere a un posto da infermieri in un ospedale pubblico».
Sei politico per tutti? Una strada che l’Usl, stando a quanto comunicato ieri sera, non sembra intenzionata a percorrere, forte delle garanzie ottenute sulla correttezza della composizione della graduatoria. Garanzie - sì, e chi certifica? - che però non soddisfano molti dei candidati, che hanno già bussato alla porta di alcuni avvocati in vista di un possibile ricorso al Tar: c’è già il passaparola per una colletta. Una decisione verrà presa nelle prossime ore, non appena sarà resa nota la graduatoria.
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