Mestre, chiuso un centro "massaggi" cinese

Il locale si trovava in via Zanotto, arrestata la tenutaria che gestiva 9 connazionali di poco più di vent'anni. Una di loro si è ribellata e l'ha denunciata 

MESTRE. Incassavano 7.600 euro al mese con la loro attività di prostitute per cederne 6mila alla proprietaria di un centro massaggi ma l'attività  stata scoperta dalla squadra mobile di Venezia su segnalazione di una delle giovani costrette a lavorare e che era arrivata in Italia con l'illusione di diventare socia di un vero centro massaggi, come le le era stato prospettato.

L'operazione della polizia ha portato all'arresto (ai domiciliari), con l'accusa di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, della proprietaria del centro massaggi la "Stella", in passato chiamato la "Rosa", a Mestre, in via Zanotto. 

Si tratta di una 47enne cinese che gestiva nove ragazze poco più che 20enni della stessa nazionalità che fornivano dalle quattro alle cinque prestazioni al giorno. A denunciare il tutto una delle giovani cui era stato chiesto di entrare come socia nella gestione del locale ma che una volta iniziata l'attività era stata utilizzata solo come 'massaggiatrice'.

Secondo quanto accertato dalla polizia, l'indagata, che non si prostituiva ed era titolare del locale, si occupava personalmente di organizzare gli appuntamenti con i clienti e gestiva di fatto l'attività di prostituzione. Per le prestazioni veniva reso noto ai clienti anche un tariffario che andava dal massaggio semplice (30 euro) a quello in vasca da bagno (50euro) cui si dovevano sommare dai 20 ai 60 euro per le prestazioni 'particolari'.
 

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