Mestre centro, toilette all’aperto in pieno giorno
MESTRE. Gente che si siede per terra, vicino ai cassonetti, si abbassa i pantaloni o la gonna e fa tranquillamente i suoi bisogni. Succede in pieno centro a Mestre in zona via Piave e laterali, in questo caso di fronte all’hotel Aaron. I ragazzi di Sos Mestre, che continuano a uscire di notte e di giorno, raccogliendo le segnalazioni degli abitanti, hanno scattato immagini eloquenti del via vai nei bagni pubblici open air a fianco ai cassonetti della differenziata, mentre i clienti dell’albergo vanno e vengono con trolley e valigie.
«C’è chi si ferma», raccontano «si accuccia, fa tranquillamente quel che deve senza preoccuparsi di essere visto. E mica di notte, ma alla luce del sole. Possibile? Senza contare l’aspetto igienico per chi vive e lavora da quelle parti e di chi deve pulire le piazzole in questione».
La stessa cosa accade vicino alla fontana all’inizio di via Piave verso via Carducci, dove si sono spostati i senza tetto e le persone che bighellonavano un tempo in piazzale Sicilia e che oggi si raggruppano attorno alla fontana. Sono state segnalate persone che fanno un po’ di tutto all’aria aperta, vicino alle panchine, dietro la fontana, allontanandosi dalla strada anche di poco. Tra i punti più gettonati per bisogni all’aria aperta, c’è anche il cantiere dietro la ex De Amicis, tra via della Torre e via dell’Orologio. Anche qui, nonostante i palazzoni, ci si accuccia appoggiandosi al cancello che chiude l’area lavori ferma da anni. L’ultimo avvistamento ieri pomeriggio: un operaio con la tuta arancione, forse lì per lavori, faceva la pipì contro l’albero cresciuto a dismisura, ma che essendo racchiuso dentro l’area di cantiere non viene potato da anni.
«E degrado chiama degrado», lamenta un’anziana. Tra i siti che i residenti chiedono non vengano abbandonati, c’è l’area verde di via Torre Belfredo, un parchetto che sarebbe un gioiellino: un sito storico che reca i segni e le tracce dell’antico Castello di Mestre. I cartelli con le indicazioni archeologiche sono illeggibili, vandalizzati e rovinati dalle intemperie. Alcuni dei giochi per i bambini sono coperti da nastro bianco e rosso perché rotti o inutilizzabili.
Le antiche mura sono egualmente recintate con nastro rosso. «Sono così» spiega una residente, «da quando a luglio di uno o due anni fa si erano verificati dei dissesti». Ieri pomeriggio una mamma con una bimba aveva provato a fare una passeggiata: «Non ci possiamo neanche sedere, perché ci sono un gruppo di ragazzi che sembravano brilli che ci hanno fatto capire che non eravamo le benvenute».
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