Mestre, boom di chiamate al Suem
MESTRE. Continua ad aumentare il volume di lavoro del Suem provinciale. Nel corso del 2017 le richieste di aiuto da parte della cittadinanza sono arrivate a quasi 93 mila, 4.500 in più rispetto all’anno precedente, e addirittura 10 mila in più rispetto al 2015 nel comprensorio che da Venezia arriva fino a Quarto d’Altino, Mirano, Dolo, Chioggia e Cavarzere.
Un impegno sempre più gravoso che ha portato l’Usl 3 Serenissima, negli corso degli anni, a stringere preziose collaborazioni con altre associazioni impegnate nei trasporti con i loro mezzi, siano esseri autoambulanze oppure idroambulanze in base alle aree di competenza.
Dall’Usl 3 la conferma: «Il Suem118 è sempre più il punto di riferimento quando una persona si sente male, indifferentemente dalla tipologia di problema: sia un malore, un incidente stradale o in abitazione o sul lavoro, o un differente quadro clinico legato ad altre patologie o problematiche di salute».
Missioni. Lo scorso anno i mezzi del Suem, o quelli delle altre associazioni impegnate nei soccorsi, sono uscite complessivamente dalle rispettive sedi per 92.677 volte. In 81.567 casi per interventi di emergenza-urgenza, nei restanti 11.520 per interventi secondari ma di loro competenza. Nel primo caso sono state 29.040 le missioni sul territorio di Mestre, Marcon e Quarto d’Altino, dove il Suem opera in collaborazione con la Croce Verde di Mestre e Marcon; 17.191 quelle a Venezia con la collaborazione dei Volontari di Burano e della Croce Verde utilizzando le idroambulanze; 3.451 le uscite sulle isole di Lido e Pellestrina con mezzi acquei o su gomma, e 1.626 quelle nell’area di Cavallino-Treporti in collaborazione stavolta con la Croce Verde di Cavallino.
In tutto sono stati poi 7.862 gli interventi nel comprensorio di Dolo, 8.384 quelli nella zona di Mirano invece con la collaborazione dell’ente Cssa. Infine sono state 5.050 le missioni di emergenza-urgenza a Chioggia e 1.144 quelle tra Cavarzere e Cona con il supporto della Croce Verde locale.
Chiamate. Dalla Centrale operativa del Suem, che si trova all’inizio del Terraglio, che condivide la sede e lavora in stretta collaborazione con il numero per le emergenze 115 dei Vigili del fuoco, passano tutte le chiamate di soccorso. E da qui si attivano tutte le missioni, sia coperte dalle autoambulanze e dalle auto mediche su strada, sia dalle idroambulanze in laguna, oppure dagli elicotteri del 118 veneto che su Venezia generalmente decollano in caso di emergenza dagli ospedali di Padova e Treviso.
Mezzi diversi, ma sempre operativi con ogni condizione meteoreologica, come dimostrato anche la scorsa estate quando sono stati potenziati i servizi sui litorali in occasione della stagione balneare.
Un potenziamento che è ormai divenuto di prassi per tutelare i milioni di turisti in arrivo da tutto il mondo tra maggio e settembre lungo le spiagge del litorale veneziano.
Codici. La distribuzione dei codici, cioè dei servizi di soccorso divisi per grado di urgenza, è sovrapponibile al dato del 2016 e in linea con le indicazioni dei maggiori sistemi di soccorso regionali e nazionali. Questa situazione conferma un’ottima selezione da parte della Centrale operativa provinciale, che raramente ha attivato soccorsi rivelatisi non necessari. Nel 2017 i codici rossi, quelli più gravi, sono stati il 19,3 per cento del totale, con persone in condizioni tali da rischiare la vita. Il 45,2 per cento ha riguardato invece i codici gialli, il 31,9 i codici verdi e infine solo il 3,6 per cento del totale delle missioni, dei codici rivelatisi poi essere bianchi.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia