Mestre, avvocato a processo ma il reato è prescritto
MESTRE. L’accusa mossa all’avvocato Nicola Bottacin era grave: aver abusato del suo mandato professionale tenendo per sé 7.221 euro che avrebbe invece dovuto restituire a una sua cliente, pari alla differenza tra quanto anticipato dalla donna per le spese legali di un procedimento e quanto liquidato poi dal Tribunale. Un caso di appropriazione indebita per il quale il pubblico ministero Riccardo Incardona aveva chiesto una condanna a 4 mesi di reclusione per il legale. Ieri, però, il giudice Andrea Battistuzzi - accogliendo la richiesta in tal senso avanzata dal difensore dell’imputato, l’avvocato Antonio Bortoluzzi - ha dichiarato la prescrizione del reato: troppi anni sono passati da quel 2006 al quale risale la contestata appropriazione e, quindi, la giustizia deve fare un passo indietro e fermarsi.
Alla precedente udienza - il 5 luglio - Bottacin non si era presentato, spiegando di essersi recato al pronto soccorso per un malore e per questo aveva chiesto un rinvio dell’udienza, per poter rilasciare dichiarazioni spontanee. Rinvio concesso. E ieri, la decisione del giudice: reato prescritto, non si può giudicare.
Bottacin, 53 anni, di Mestre, è un professionista molto noto anche per la sua attività politica, prima tra le fila della Lega, poi tra quelle di An, per approdare infine all’Udc, tanto da sedere nel consiglio di amministrazione dell’Istituzione parchi di Venezia.
Il processo che si è concluso ieri con la prescrizione, non è l’unico guaio giudiziario dell’avvocato mestrino. Un anno fa era stato condannato dal giudice Manduzio a 6 mesi di reclusione e 300 euro di multa - pena sospesa grazie alla condizionale - per un altro caso di appropriazione indebita: a denunciarlo era stato un imprenditore di Mestre, titolare delle società «Derby srl» e «Immobiliare Mimosa srl», che lo aveva nominato per una causa civile, sostendendo di aver però dovuto cambiare legale, perché Bottacin non si sarebbe dato da fare: riceveva rassicurazioni d’interessamento al suo caso, ma poi si era ritrovato all’improvviso si era ritrovato prima un'ingiunzione di pagamento, poi il pignoramento immobiliare ed infine lsi era visto la sua abitazione finire all'asta. Quando, infine, l’imprenditore aveva deciso di cambiare legale, chiedendo la restituzione della documentazione non aveva ottenuto risposta ai suoi solleciti.
Nell’ambito di quest’inchiesta, Bottacin nei mesi scorsi è stato anche raggiunto da un provvedimento disciplinare di sospensione dall’Ordine degli avvocati.
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