Troppe liti nella disco, chiusa l’Area City di Mestre

I gestori non avevano mai segnalato gli episodi, accuse di aver somministrato alcol ai minorenni: sospensione di 15 giorni

Il questore ha disposto la chiusura temporanea dell'Area city di Mestre
Il questore ha disposto la chiusura temporanea dell'Area city di Mestre

Quindici giorni di chiusura, la porta d’ingresso sigillata dal foglio della questura che invoca l’articolo 100 del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, quello che permette alle forze dell’ordine di sospendere la licenza di un locale a fronte di ripetuti episodi violenti e, soprattutto, della mancanza di collaborazione dei gestori con le autorità.

Ed è proprio il caso dell’Area City, la discoteca mestrina che ieri, 7 marzo, si è vista bloccare le attività per due settimane: troppi gli scontri che, da dicembre a febbraio, sarebbero partiti proprio dalla pista o dalle immediatamente vicinanze del locale; in nessun caso, poi, i titolari hanno richiesto l’intervento della polizia o dei carabinieri, che invece sono risaliti fino al club di via Don Federico Tosatto solo a posteriori, grazie alle indagini che hanno seguito le aggressioni e le denunce.

Il questore di Venezia, Gaetano Bonaccorso, ha perciò disposto la sospensione della licenza. Il provvedimento, di natura preventiva e cautelare, è stato proposto dal commissariato di Mestre che, nei mesi passati, si è trovato a gestire le conseguenze di alcune liti violente che sarebbero avvenute all’interno del locale: la prima risale ancora a dicembre, la più recente a poche settimane fa, a febbraio.

Gli agenti hanno lavorato a ritroso, trovandosi davanti i giovani rimasti feriti e poi scoprendo che erano sempre venuti alle mani in seguito a scontri scoppiati negli ambienti della discoteca o, al massimo, nel parcheggio esterno.

Non solo: gli accertamenti della polizia avrebbero anche evidenziato come, al bancone del locale, non venisse verificata adeguatamente l’età dei ragazzi che partecipavano agli eventi, con la conseguenza di vedere spesso bevande alcoliche servite anche a minorenni.

Tanto è bastato perché gli uffici di Santa Chiara decidessero per la sospensione della licenza: il Tulps non prevede infatti che i gestori del locale si rendano direttamente responsabili di illeciti o di atti violenti, per far scattare la misura preventiva è sufficiente che i titolari non comunichino i problemi alle autorità.

Di recente, il 21 febbraio, la polizia aveva eseguito la chiusura di un altro locale, sempre a Mestre: nel mirino era finito il bar all’angolo tra corso del Popolo e via Gozzi, il Venice bar & food, sigillato per sette giorni perché, sulla base degli elementi raccolti nel corso delle attività di controllo dai poliziotti del commissariato di Mestre, nonché durante i servizi interforze attuati nell’area del quartiere Piave, era stato giudicato essere punto di ritrovo per pregiudicati e malintenzionati.Una misura ripetuta, in realtà, visto che era già stata emessa nel 2023, per gli stessi motivi.

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