Mestre, al parco con le moto contro lo spaccio
Nell’area della Bissuola sono iniziati i pattugliamenti su due ruote della polizia. «Maggiore velocità di intervento»
Foto Agenzia Candussi/ Mion /Mestre, parco Bissuola/ Agenti di Polizia in moto
Hanno iniziato il loro servizio al parco della Bissuola. Per la prima volta anche Mestre la polizia usa pattuglie su moto. Si tratta della squadra “Cocai” che ha il compito di pattugliare le zone verdi e le aree dove maggiore è la presenza di spacciatori e di forme di degrado. Il primo servizio è iniziato al parco Albanese, l’area che più di altre in questo momento paga la presenza di spacciatori, in particolare africani.
Parco che quotidianamente viene controllato dalla polizia locale e dove sia vigili urbani che polizia continuano a compiere sequestri di stupefacenti. L’uso delle moto, sono due le pattuglie per il momento, garantisce interventi anche in aree dove le auto non possono entrare e consente alle stesse pattuglie di muoversi con maggiore destrezza nel traffico cittadino. L’impiego delle moto è stato voluto dal questore Vito Gagliardi ed è inserito nella nuova strategia di contrasto a degrado e spaccio inaugurata con il suo arrivo a Venezia all’inizio del mese. La strategia è incentrata su tre aspetti fondamentali: alta considerazione delle segnalazioni dei cittadini con i quali c’è la massima collaborazione; il camper mobile per raccogliere segnalazioni e denunce; i servizi organizzati in funzione dell’attività del camper. Il questore Gagliardi, spiegando l’attività del camper ha detto: «E’ come un pianeta attorno al quale gravitano le pattuglie impiegate durante il giorno». Le moto consentono una maggiore attività nei controlli e negli interventi in zone dove ci sono problemi ad arrivare con i mezzi tradizionali in uso alla polizia. Saranno impiegate in particolare in due turni dalle 8 del mattino alle 20. Ma non è escluso un loro impiego anche la sera. Gagliardi ha ricordato: «La cosa più importante è che la cittadinanza ci sta dando continui segni di apprezzamento e la percezione della sicurezza è aumentata a dismisura». Appena insediato il questore aveva sottolineato che il cittadino deve diventare «un fondamentale supporto all'attività di prevenzione e che la questura poi deve essere una casa di cristallo, trasparente». Ed inoltre che «l’unico referente a cui la polizia deve rendere conto è il cittadino». Seguendo questa filosofia è iniziata l’operazione camper. L’automezzo della polizia fino a oggi è stato nell'area di via Piave ma si prepara a fare da punto di riferimento anche un altri luoghi delicati della città. In via Piave, il riferimento del camper, ha permesso ad esempio ad alcuni cittadini di segnalare attività di spaccio e di far intervenire le pattuglie e cogliere in flagranza i pusher.
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