Mestre, sbandato aggredito al parco del Piraghetto

Rissa nell’area verde, quarantenne noto alle forze dell’ordine, preso a pugni. Giacomazzi: «Servono iniziative e presidio»

Marta Artico
Uno degli ingressi del parco del Piraghetto
Uno degli ingressi del parco del Piraghetto

Trovato pieno di botte al parco Piraghetto, reduce da una probabile rissa avvenuta all’interno, o nelle immediate vicinanze dell’area verde. L’uomo è stato identificato dai carabinieri di Mestre, è un extracomunitario, noto per la sua dipendenza da alcol: i contorni della vicenda, però, non sono ben chiari, così come non è del tutto noto in quanti si trovassero al Piraghetto e cosa sia accaduto di preciso.

Di certo l’uomo, che ha oltre quarant’anni, ha avuto la peggio. Cosa abbia scatenato la rissa e il conseguente pestaggio, però, non è ancora stato approfondito, spetterà alle indagini dei militari che presidiano l’area.

Non è la prima volta, in questi giorni, che il parco del Piraghetto si trova al centro dei riflettori. Solo qualche giorno fa, nel giorno di Pasqua, alcuni ragazzi avevano improvvisato un Barbecue, con tanto di fuoco, proprio in mezzo al parco, scatenando il malumore di chi si trovava di passaggio, essendo vietato accendere falò al Parco.

Una situazione che sta peggiorando, quella all'interno del parco, spiegano i frequentatori più assidui.

Ed anche il presidente di Viva Piraghetto, Stefano Giacomazzi, è dello stesso avviso. «Di recente» spiega «abbiamo segnalato alle forze dell’ordine dei ragazzini facinorosi, avranno avuto forse diciotto anni, ma probabilmente non ci arrivavano nemmeno, che disturbavano le persone, cercavano di attaccare briga, di provocare». Prosegue: «Serve più controllo e sicurezza, ma soprattutto coinvolgimento.

E le persone, anziché lamentarsi sui social, forse dovrebbero iniziare a segnalare di più alle forze dell’ordine e a chi è preposto a mantenere l’ordine pubblico e può anche intervenire in modo tempestivo». Precisa: «Alcune situazioni non sono complesse e possono essere risolte in modo anche semplice».

Infine: «A dicembre abbiamo vinto in cogestione l’assegnazione della bocciofila del Parco, abbiamo tanti progetti in piedi, ma non ci è ancora stata assegnata per questioni burocratiche e continuiamo a rimandarli. Basterebbe che ci dessero le chiavi, e potremmo iniziare a dare gambe alle idee che abbiamo in testa, magari non risolverebbero questi problemi, ma di certo migliorerebbero la situazione, perché la partecipazione in sé è giù un modo per presidiare di più il nostro territorio».

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