Mercoledì a Noale l’addio a Giorgio Fascina, il barman dei divi che si è spento sperando nella pace
Alle 15 nella chiesa di Noale il funerale dell’ex titolare del Terraferma. Il suo gesto di mettere dei fiori nella bocca di un cannone ha fatto il giro del mondo
NOALE. Sarà celebrato mercoledì 30 alle 15 nella chiesa di Noale il funerale di Giorgio Fascina, il 78enne ex barman, per trent’anni titolare del Terraferma di piazza Castello, morto venerdì scorso in seguito a un ictus accusato il lunedì precedente. Saranno in tanti a dargli l’ultimo saluto, per un uomo che, attraverso il suo lavoro, era stato un riferimento non solo per la città dei Tempesta ma anche per chi arrivava da fuori.
Aveva lavorato in altre parti del mondo, come a Roma, Londra, Padova, preparando cocktail per personaggi famosi come Eric Clapton, Charlie Chaplin, i Beatles. A novembre 2020, quando si era ancora nel pieno della pandemia, arrivò la decisione di chiudere il Terraferma dopo 60 anni di lavoro, anche per la voglia di andare in pensione.
Giorgio Fascina arrivava da una famiglia del mestiere; il papà Carlo e la moglie Giovanna gestivano la trattoria Al Bersagliere, il fratello Sergio di professione cuoco e albergatore. Il suo percorso professionale iniziò nelle Olimpiadi del 1960 a Roma, dove fu inviato dall’Istituto alberghiero di Venezia per fare esperienza al villaggio olimpico. Amante della fotografia, aveva un ricco archivio di foto e video sulla città dei Tempesta.
Proprio qualche giorno prima di morire, aveva compiuto un gesto che aveva fatto il giro del mondo: mettere un mazzo dei fiori sul cannone per dire no alla guerra in Ucraina. Lo avevano contattato da ogni parte, pure dall’Australia. Ora Noale, e non solo, piange la sua morte. Per domani è prevista una folta partecipazione al rito (in chiesa potranno entrare in 150 secondo le disposizioni del Ministero della Salute e della diocesi), tanto che il funerale si potrà assistere anche dalla vicina Sala San Giorgio oppure dal canale Youtube sul link https://youtu.be/xUD-MwdHqxw. Lascia la moglie Bruna, il figlio Marco e i parenti, oltre a un grande vuoto in tutti coloro che l’avevano conosciuto e apprezzato.
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