Mercatone, salvi sei dipendenti

Per gli altri 15 lavoratori da settembre scatta la cassa integrazione

VALLI. Il 30% dei dipendenti del Mercatone Uno - che dal 6 luglio sta proponendo una liquidazione totale per chiusura dell’attività - saranno ricollocati in altri punti vendita del marchio. Questo il risultato che ha strappato la Fisascat-Cisl nell’ultimo incontro con i vertici della società.

La Cisl sta curando la vertenza dei lavoratori dei quattro punti vendita del Mercatone che stanno per chiudere nella nostra regione, ovvero Valli, Sommacampagna, Mogliano, Badia Polesine. «Abbiamo raggiunto un accordo di tutela per i lavoratori», spiega Andrea Stevanin, della Fisascat-Cisl di Venezia, «il trenta per cento dei dipendenti saranno ricollocati immediatamente in altri punti vendita. A Valli il ricollocamento riguarda sei dei ventuno dipendenti che prima dell’autunno saranno spostati in punti vendita vicini. Per gli altri dal primo settembre scatterà la cassa integrazione di un anno. Partirà da settembre perché la liquidazione continuerà fino al 31 luglio poi ci saranno lo smaltellamento e le ferie».

Nei primi giorni di svendita totale, dal 30 al 70%, il Mercatone di Valli è stato letteralmente preso d’assalto dai clienti che hanno svuotato gli scaffali di molti settori, in particolare degli elettrodomestici e della telefonia. Nei primi giorni per motivi di sicurezza il punto vendita veniva chiuso al pubblico dopo poche ore dall’apertura per consentire un deflusso regolare. Ora la situazione si è normalizzata. «Proprio il successo della svendita» sottolinea Stevanin, «ci fa sperare che i titolari rivedano la loro decisione e magari tra sei mesi o un anno decidano di rinnovare il negozio e di riaprire. La possibilità esiste perché il polo commerciale di Valli è di proprietà e si trova su un’arteria ad alta percorrenza come la Romea». (e.b.a.)

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