Mercato ittico, multe e sospensioni

Chioggia. Giro di vite per le aste e il rispetto degli orari: sanzioni quadruplicate
CHIOGGIA. Multe quadruplicate e possibile sospensione dall’attività interna al mercato ittico all’ingrosso, per coloro che vengano sorpresi a trattare partite di prodotto al di fuori degli orari, o della sala, delle aste.


I due provvedimenti, presi dalla Commissione di mercato, si inseriscono in una più serrata politica dei controlli voluta dal nuovo direttore della struttura, Emanuele Mazzaro, giovane avvocato padovano, da settembre 2016 amministratore unico di Sst, e da maggio scorso, responsabile del mercato ittico che, con i suoi 40 milioni di fatturato annuo, è anche una delle maggiori realtà economiche cittadine. «Quando ho assunto l’incarico», dice Mazzaro, «mi è stato chiesto di “mettere ordine” in un’attività che viaggiava un po’ alla “fai da te”, con persone non identificate che frequentavano la sala aste a tutte le ore in difformità dal regolamento».


Il meccanismo delle aste, infatti, per quanto possa apparire datato, rappresenta una forma di garanzia per tutti gli operatori: il prezzo delle partite di pesce viene trattato a orari fissi (le 3.45 e le 16) solo tramite i 14 commissionari autorizzati ed eventuali privati possono accedere solo dopo il termine della contrattazione. In questo modo dovrebbe essere garantita una leale concorrenza tra gli operatori e, per i pescatori, il miglior prezzo possibile, mentre i diritti di cassa e di mercato permettono di pagare le spese di funzionamento.


Va da sé che le moderne tecnologie permettono di “aggirare” queste regole ma, almeno all’interno del mercato, tutto dovrebbe svolgersi regolarmente. È per questo che ci sono sei guardiani, incaricati di vigilare sull’apertura dei portoni, e sugli accessi, e dotati, per decreto del sindaco, della possibilità di comminare multe a chi viola il regolamento di mercato. Ma le multe, fino a poco tempo fa, erano di soli 25 euro. La sanzione è stata inasprita, quindi, prevedendo, per chi viola il regolamento, la possibile sospensione dell’attività alla terza sanzione, per un periodo legato alla gravità delle infrazioni, e l’aumento della sanzione minima a 100 euro. «Finora non ci sono stati casi eclatanti», commenta Mazzaro, «e vorrei sottolineare anche l’efficienza della struttura che, nell’arco della mattinata, provvede alla fatturazione e al pagamento di tutti gli operatori, tramite l’istituto di credito incaricato, oltre che alla trasmissione telematica di tutti i dati sul pescato».


Diego Degan


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