Meolo, padre di famiglia muore a 43 anni
MEOLO. Ormai da qualche anno viveva nel trevigiano, insieme alla moglie e al figlioletto di tre anni, ma a Losson della Battaglia, dov’era cresciuto e dove ha vissuto a lungo, tutti lo ricordano ancora come il «gigante buono», per la sua altezza e il carattere bonario e sempre disponibile. È venuto a mancare Simone Colletto, aveva appena 43 anni. Una grave forma di neoplasia, diagnosticatagli lo scorso anno, lo ha strappato all’affetto dei suoi familiari.
A nulla sono serviti un intervento chirurgico e la sua strenue battaglia contro la malattia. Simone faceva parte di una delle famiglie storiche e più conosciute della frazione meolese, i Colletto, residenti nella zona di via Fantinello.
Il padre, a sua volta mancato poco tempo fa, era titolare di una piccola impresa edile, che ha sempre operato nella zona.
Anche Simone, dopo aver frequentato l’istituto per geometri, aveva lavorato per qualche tempo nell’impresa di famiglia. Nel 2011 poi la decisione, per amore, di trasferirsi definitivamente a Mignagola di Carbonera, nel trevigiano. Qui ha vissuto fino all’ultimo insieme all’amata moglie Alessandra e al loro figlioletto, di appena tre anni. «Un ragazzo come altri con una vita felice, una moglie, un figlio. Le gioie di una vita fatta di amore, amicizie e piccole soddisfazioni, risultato del lavoro e dei sacrifici quotidiani», raccontano gli amici. Fino a che la malattia glielo aveva permesso, Simone aveva lavorato per Contarina, la multiutility trevigiana che si occupa di servizi ambientali. Negli ultimi tempi era stato ricoverato alla Casa dei Gelsi dell’Advar Onlus di Treviso, al cui personale parenti e amici di Simone hanno voluto rivolgere un grande elogio per le attenzioni e l’umanità rivolta agli ospiti della struttura e alle loro famiglie.
Oltre alla moglie Alessandra e al figlio, Simone Colletto lascia la mamma Renata, la sorella Vania e molti amici e parenti che gli hanno voluto e gli vorranno sempre tanto bene. I funerali si terranno domani alle 10.30 nella chiesa parrocchiale di Mignagola, dove oggi alle 19.30 sarà recitato il Rosario. I familiari chiedono non fiori, ma che eventuali offerte siano devolute a favore dell’Advar.
Lo stesso Simone, negli ultimi giorni della sua vita, incoraggiava tutti gli amici che lo visitavano a donare per permettere di ampliare la struttura ed estenderne la capacità ricettiva ad altri ammalati.
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