Mensa, sciopero e polemiche
MUSILE. Il personale addetto alla mensa è in sciopero, così i pasti ai bambini vengono serviti dalle assistenti sociali. È accaduto alla scuola materna di Musile, in occasione dello sciopero nazionale degli addetti alla ristorazione. Una vicenda che sta suscitando molte polemiche. I lavoratori della mensa accusano il Comune di aver sostituito gli addetti in sciopero.
«Quello che più ci rammarica è che l’amministrazione ha avuto una condotta anti sindacale. Si sono presentate le assistenti sociali più un’altra persona per la dispensa del pasto, di fatto sostituendoci», spiegano le lavoratrici, «ricordiamo che è anti sindacale la condotta di un datore di lavoro che, in occasione di uno sciopero, utilizza quadri impiegati di elevato livello per svolgere mansioni inferiori. Siamo convinte che per una volta bastava che il Comune, in accordo con l’istituto comprensivo Toti, avvisasse le famiglie per annunciare il giorno dello sciopero e i bambini potessero così fruire di un pranzo al sacco».
Il Comune però assicura che non c’era alcuna volontà di andare contro lo sciopero e sotto accusa finisce la Sodexo, la società che ha in appalto il servizio e che non avrebbe saputo gestire la situazione. «La Sodexo ci aveva assicurato che avrebbe fornito la mensa anche durante la giornata di sciopero. Ma quella mattina il preside ha chiamato il Comune, segnalando dei problemi», spiega il vicesindaco Vittorino Maschietto, «le assistenti sociali erano in giro per servizio e sono andate a scuola a controllare cosa stesse accadendo. Il problema è che la Sodexo aveva precettato due addette per servire i pasti, ma queste persone non erano presenti».
In effetti risulta che l’azienda avesse tentato la procedura di precettazione, poi però stoppata dai sindacati con lettera al prefetto, in quanto quello delle mense non è considerato servizio essenziale. «Nessuna volontà di andare contro i sindacati, il Comune non aveva mandato nessuno a servire i pasti. Le assistenti si sono trovate di fronte a una situazione improvvisa con i bambini seduti a tavola che non mangiavano e il pranzo già cucinato dalla cuoca», conclude Maschietto, «volontariamente e con spirito di mamme hanno aiutato a dare da mangiare. Non posso che elogiarle. La colpa è della società fornitrice, che non ha gestito bene la situazione».
Giovanni Monforte
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